La mossa delle dimissioni sarà pure vantaggiosa per Roberto Occhiuto, ma lo stesso non si può dire per la Calabria. La campagna elettorale in un pomeriggio di metà estate è esplosa sulla Cittadella e si sa come vanno le cose in questi casi. La burocrazia frena, in attesa dell’esito elettorale, quella stessa burocrazia che già prima non brillava per efficienza. D’altronde lo ha denunciato lo stesso Occhiuto nel suo video quando ha detto che nessuno firma più nulla. Se era così prima perchè le cose dovrebbero cambiare adesso?

Un esempio su tutti è quello dei famosi droni che negli anni scorsi erano parte centrale della propaganda di Occhiuto che si vantava di aver inventato un modello contro gli incendi che tutta Italia ci invidiava. Tolleranza zero era il refrain. La scorsa estate non potevi nemmeno accendere una sigaretta che i droni ti stavano addosso e ti riprendevano. Era facilissimo finire in un video del presidente che ti accusava di essere un piromane. E’ successo anche ad un nonnino insieme al nipote di nove anni che incendiavano sterpaglie nel loro podere.

E quest’anno? I dati dicono che nel mese di luglio la superficie calabrese andata a fuoco è aumentata del 67% rispetto lo scorso anno. Ma che fine hanno fatto i droni? Qui ritorniamo al problema della burocrazia lenta, anzi lentissima della Regione.

Era il 22 aprile scorso quando la Provincia di Crotone, investita del ruolo di Stazione unica appaltante dalla Regione, ha emanato il disciplinare di gara per il noleggio dei droni da parte di aziende specializzate. Una gara che aveva un importo di 2.270mila euro. Il bando però ancora non si è completato. L’ultimo documento ufficiale è dello scorso 23 luglio in cui vengono elencate le aziende ammesse nella fase della valutazione tecnica e la nomina della commissione aggiudicataria. Insomma di questo passo la gara sarà completata a stagione estiva ormai bella che finita.

E meno male che stiamo vivendo un’estate atipica con temperature non altissime, altrimenti i dati sugli incendi sarebbero molto più pesanti. Il risultato è che la famosa control room della Regione è dotata di pochissimi piloti e pochissimi droni, mentre la Calabria brucia.

Ora dopo le dimissioni del presidente Occhiuto è capace che i dirigenti abbiano ancora meno voglia di accelerare. Una delle controindicazioni della mossa di Occhiuto. Ma questo è solo un esempio di come una burocrazia elefantiaca può bloccare lo sviluppo di una Regione.