La corsa per la Regione

Elezioni Calabria, a Cosenza alta tensione in FI: il sindaco insiste per candidare il cognato

Mario Occhiuto sostiene la corsa di Piercarlo Chiappetta. Siglato un ticket con Katya Gentile per la doppia preferenza, ma gli altri candidati protestano

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di Redazione
2 settembre 2021
07:30
Mario Occhiuto e Piercarlo Chiappetta
Mario Occhiuto e Piercarlo Chiappetta

Al riparo dai riflettori, si sta consumando all’interno di Forza Italia, una resa dei conti carica di tensione, relativamente alla compilazione delle liste dei candidati al consiglio regionale, per la circoscrizione Nord.

L'insistenza di Mario Occhiuto

A suscitare malessere e diffusi mal di pancia tra gli esponenti del partito ci sarebbe l’insistenza del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, affinché venga consentito al cognato Piercarlo Chiappetta di correre sotto le insegne del partito berlusconiano. Chiappetta attualmente siede tra i banchi del comune. Aveva già tentato la scalata verso Palazzo Campanella nel 2010, non eletto nella lista Scopelliti Presidente, e nel 2014, non eletto proprio con Forza Italia.


Problemi giudiziari

Nel 2020 invece, Jole Santelli aveva opposto il proprio veto, forse perché a conoscenza delle vicissitudini giudiziarie dello stesso Chiappetta, su cui la procura di Cosenza aveva aperto un fascicolo per bancarotta fraudolenta in relazione al crack di tre società tutte fortemente indebitate con il fisco per un importo di svariati milioni di euro. Nel febbraio 2021 altre sette società, le cui quote erano parzialmente detenute da Chiappetta, sono state oggetto di un provvedimento di sequestro del tribunale: i giudici disposero la misura preventiva intravedendo la volontà dei soci di accumulare un ingente passivo verso l’erario, per poi drenare le risorse in proprio favore prima del fallimento.

Sondaggio con l'Antimafia

La candidatura di Piercarlo Chiappetta non sarebbe gradita neppure a Roberto Occhiuto. E c’è chi sussurra che questi abbia adottato la scelta di far passare le liste al vaglio della Commissione Antimafia nella speranza che Nicola Morra ne dichiarasse la impresentabilità. Ma l’ex pentastellato ha ributtato la palla nel campo dell'aspirante presidente, non avendo Chiappetta a proprio carico, alcuna condanna. La sua esclusione dovrebbe semmai essere decisa dalla coalizione per ragioni di opportunità.

Metodi non graditi

Sta di fatto che adesso si moltiplicano le proteste degli altri aspiranti consiglieri regionali azzurri. I quali non riescono a digerire la spregiudicatezza di Mario Occhiuto nel cercare di piazzare in consiglio regionale il cognato dopo essere riuscito nel 2020, a contribuire alla elezione di un altro fedelissimo come Pierluigi Caputo.

Sostegno dichiarato

Per garantire sostegno elettorale a Piercarlo Chiappetta, inoltre, Mario Occhiuto non esiterebbe a promettere posti da assessore a Palazzo dei Bruzi, manifestando così la volontà di continuare a tenere le redini dell’amministrazione comunale anche quando dovrà eventualmente passare il testimone al suo attuale vice Francesco Caruso.

L'accordo con Katya Gentile

L’operazione Piercarlo Chiappetta coinvolgerebbe anche Katya Gentile, anche lei destinata ad essere candidata con Forza Italia. I due, sfruttando la nuova norma sulla doppia preferenza di genere, si sarebbero accordati, sempre con la benedizione di Mario Occhiuto, per proporsi in ticket agli elettori, così da moltiplicare i consensi. Ma nella circoscrizione Nord scatteranno presumibilmente proprio due seggi e poiché uno sarà con ogni probabilità appannaggio di Gianluca Gallo, almeno uno tra Chiappetta e Gentile resterà fuori.

Il malcontento nel partito

Questa disputa, in ogni caso, prefigura per gli altri candidati il rischio concreto di essere relegati a semplici portatori d’acqua. Tra i più scontenti c’è Antonio De Caprio: da consigliere uscente non si aspetta trattamenti di favore ma almeno di poter competere per la riconferma. Inoltre, da presidente della commissione regionale contro la ‘ndrangheta, non ha potuto fare a meno di manifestare il proprio disagio a Roberto Occhiuto, imputandogli di voler lanciare un messaggio pubblico di etica e legalità attraverso l’invio delle liste a Palazzo San Macuto, mentre dietro le quinte avalla l’idea di sostenere per il consiglio regionale un parente del fratello attenzionato dalla magistratura 

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