Elezioni e bilancio, centrodestra spaccato: si va verso il 18 aprile ma Spirlì aspetta il governo

VIDEO | Tensioni in Consiglio anche sulla manovra: fallisce l'assalto della maggioranza alla diligenza, costretti a ritirare tutti gli emendamenti perché i soldi vanno quasi tutti per la sanità (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Riccardo Tripepi
30 dicembre 2020
13:16

Centrodestra in evidente difficoltà nella gestione dell’ultima fase della legislatura. L’ultima seduta di Consiglio regionale del 2020, servita ad approvare il bilancio di previsione ed evitare l’esercizio provvisorio, ha evidenziato tutte le tensioni in essere tra i partiti.

Lo scontro è stato molto, e lo è ancora oggi, sulla data delle elezioni regionali al momento sempre fissate al 14 febbraio. Il presidente ff Nino Spirlì ha scritto al Comitato Tecnico Scientifico e ai ministri competenti per avere lumi sul da farsi contravvenendo alle disposizioni di Forza Italia che avrebbe voluto e vuole che si mantenga quella data. Dal Comitato Tecnico Scientifico è già pervenuto un parere che sconsiglia la consultazione elettorale in un periodo in cui i contagi da Covid spaventano, ma risposte più precise potrebbero arrivare direttamente dal Consiglio dei ministri.


La discussione si sta trascinando anche nella giornata di oggi alla Cittadella con Forza Italia che, in ogni caso, non vorrebbe andare oltre il 18 aprile in caso di rinvio, con il benestare di Lega e Fdi. E proprio quest’ultima data è quella sulla quale si sta concentrando a questo punto l’attenzione di tutti perché potrebbe rappresentare un compromesso adeguato e dare la possibilità agli schieramenti di organizzarsi. Spirlì si mantiene in contatto con Roma per capire la strategia da adottare e se aspettare eventualmente un provvedimento del Consiglio dei ministri, magari all’interno del milleproroghe, che indichi una finestra diversa per le elezioni regionali. Oppure se procedere con un decreto autonomo considerando che il 18 aprile rientrerebbe nella finestra già indicata in precedenza.

Ma la fibrillazione interna si è manifestata anche in sede di approvazione del bilancio. Nonostante l’esiguità delle risorse disponibili, essendo quasi il 90% dei 6 miliardi della manovra finanziaria vincolati, i consiglieri di maggioranza avevano depositato un numero cospicuo di emendamenti. E l’assessore al ramo Francesco Talarico ha avuto il suo bel da fare per tenere a freno quelli che sono sembrati provvedimenti dal sapore elettorale. Dopo una lunga discussione interna, dunque, è stato necessario procedere al ritiro di tutti gli emendamenti in maniera da approvare il bilancio praticamente così come era stato licenziato dalla giunta. Niente da fare anche per la mozione che avrebbe dovuto trovare i fondi per stabilizzare i precari ex legge 12. Sarà la giunta ad occuparsene nei prossimi giorni.

L’ultima seduta dell’anno ha poi salutato il rientro in Aula di Domenico Tallini dopo la revoca degli arresti domiciliari. Tallini, accolto tra gli applausi dei colleghi, ha ribadito di non avere mai avuto nessun contatto, neanche indiretto, con la criminalità organizzata.

Giornalista
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