L’intervista

«La Delrio è un mostro giuridico», parla il presidente della Provincia di Catanzaro Mormile

Il sindaco della piccolissima Soveria Simeri da qualche mese si è insediato alla guida dell’Ente: «Mi auguro che questo governo colmi al più presto il vuoto creato da quella pseudo-riforma»

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di Nico  De Luca
15 gennaio 2023
13:55
Sullo sfondo la sede della Provincia di Catanzaro, nel riquadro Amedeo Mormile
Sullo sfondo la sede della Provincia di Catanzaro, nel riquadro Amedeo Mormile

Nella stanza principale di Palazzo di Vetro, nel cuore di Catanzaro, da qualche mese si è insediato Mario Amedeo Mormile, presidente dell’amministrazione provinciale.

Vinti i principali competitor ovvero il sindaco del capoluogo di regione, Nicola Fiorita e quello di un’altra grande città calabrese, Mascaro di Lamezia Terme, il sindaco della piccolissima Soveria Simeri ha iniziato un lavoro affatto semplice. Lo abbiamo sentito sul futuro delle Province.


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A Roma si preme per un ritorno all’antico ed una radicale riforma della legge Delrio che 9 anni fa ha ridimensionato gli enti intermedi. A prescindere dalle posizioni del suo partito lei personalmente cosa ne pensa?
«Nel mio caso le posizioni personali ricalcano perfettamente quelle del mio partito: la Lega ha sempre fatto una bandiera della rappresentatività dei territori. Mi auguro che questo governo al più presto colmi questo vuoto creato da quella pseudo-riforma Delrio, un ‘mostro’ legislativo. La provincia deve fare rete con i comuni che hanno bisogno di una interlocuzione diretta e forte».

La situazione particolarmente delicata della provincia di Catanzaro, dove in vari momenti gli stipendi dei dipendenti stessi sono stati in forse, è stata consolidata o ci sono ancora timori di default?
«La condizione estremamente delicata della provincia di Catanzaro è proprio frutto di quella degenerazione. Le uniche entrate che quella legge garantisce (Rca, immatricolazione) sono minime rispetto alle risorse necessarie. I trasferimenti del Governo non sono puntuali. Il disagio e la sfiducia sono stati letali. Da qualche mese la situazione è ‘sterilizzata’ anche se il problema rimane dietro l’angolo. Non aspettiamo la manna dal cielo ma facciamo tutto per assicurare un percorso lineare. Abbiamo un ente con un grandissimo patrimonio immobiliare e culturale da valorizzare anche in termini di bilancio. Maggioranza ed opposizione siamo compatti in questo percorso»

Quali sono i progetti di maggiore interesse in cui siete impegnati e quali quelli che vorreste attivare o portare a termine nell’anno appena iniziato?
«Primo obiettivo è ridare un’immagine positiva dell’Ente. Riorganizzazione interna: abbiamo molte professionalità ma l’organico è ridotto, 130 dipendenti, alcuni dislocati male.  La rete viaria è fondamentale sotto ogni profilo. Oltre 3000 chilometri da mantenere, con un quinto di risorse rispetto all’anas. Non arretriamo ma pensiamo a fronteggiare la situazione. Tanti gli altri progetti: uno per tutti Crisea (Azienda Condoleo) con università e laboratori, potrebbe essere valore di sviluppo strategico. L’edilizia scolastica è un’altra priorità, cerchiamo di essere vicini ai dirigenti scolastici. Senza dimenticare il patrimonio culturale, artistico e ambientale su cui puntiamo nonostante le difficoltà».

Prima della riforma Delrio ogni provincia era il punto di riferimento ineludibile per quanto riguardava manutenzioni stradali e strutturali, come scuole ed edifici pubblici. A quanto ammonta la somma che servirebbe alla provincia di Catanzaro in ogni bilancio per questi obiettivi? Si rinuncia banalmente ai lavori o si attendono le donazioni di Stato e Regioni?
«Il deficit strutturale si aggira sugli 11 milioni all’anno. Chiudere il bilancio in pareggio sarebbe il primo obiettivo da raggiungere. Ma non rinunciamo a nulla. A costo di mandare avanti i lavori uno alla volta. Inevitabilmente distraendo le risorse da una destinazione all’altra. Poi le cose si stratificano. E si creano i danni a catena con le ditte che tardano ad essere liquidate e ripercussioni sociali per stipendi non distribuiti. Ma siamo propositivi cercando di essere efficaci nel mandato avuto».

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