L’amministratore unico rimosso da Occhiuto resta nella controllata regionale con un contratto a tempo indeterminato stipulato alla fine del 2022, quando il suo rapporto di lavoro con Amaco fu trasferito in FdC. E nessuno alla Regione ha mai obiettato nulla
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Visto che eravamo nel campo dei trasporti Ernesto Ferraro ha pensato bene di trasportarsi da solo il contratto da direttore generale che aveva in Amaco (la municipalizzata dei trasporti della città di Cosenza oggi in liquidazione) in Ferrovie della Calabria. È accaduto tra il 2022 e il 2023, nessuno se n’è accorto e oggi, che è stato rimosso da Occhiuto dalla carica ben più in vista di amministratore unico della controllata regionale, la dorata ciambella di salvataggio ha funzionato alla grande. Sembra paradossale, ma è andata proprio così.
Dopo il pensionamento di Giuseppe Lo Feudo la posizione di direttore generale in Fdc era rimasta scoperta, c’era un buco nell’organigramma. A quel punto il colpo di genio. Ferraro, che in Amaco aveva un contratto a tempo indeterminato da dirigente, ha pensato bene di far svolgere ai suoi uffici una istruttoria interna per individuare una figura professionale in grado di ricoprire il ruolo di direttore generale. Sorpresa, pare non ci fosse nessuno con le competenze adatte per farlo.
A quel punto non restava da fare altro che chiedere ad una azienda dello stesso comparto la cessione del contratto. Così FdC scrive ad Amaco chiedendo il trasporto del contratto di direttore generale alla propria azienda. Amaco che è in pesanti guai finanziari si dice d’accordo. Solo per coincidenza quel contratto era di Ernesto Ferraro.
Nessuno ha sollevato il minimo dubbio, così il 29 dicembre 2022 il direttore amministrativo e finanziario di FdC, Alfredo Surace scrive al suo capo, ovvero Ferraro, per comunicargli che Amaco aveva ceduto il contratto da direttore generale. La decorrenza è dal primo gennaio 2023 e la retribuzione è di 136.283,77 all’anno. Una posizione quindi equiparata a quella di dirigente regionale. Il contratto, così come era in Amaco, è a tempo indeterminato. Il dirigente quindi non ha trovato nulla di strano in questo passaggio, così come nessuno dal Dipartimento Trasporti della Regione all’assessore regionale all’epoca in carica, ha trovato nulla da ridire su questa “autoassunzione”. Forse tutti hanno pensato ad una semplice omonimia. Non parliamo proprio dell’opposizione in consiglio regionale che non si è accorta assolutamente di nulla.
D’altronde nelle società solitamente il direttore generale viene scelto dall’amministratore. Ferraro deve aver pensato che più di lui di chi doveva fidarsi? Fatto sta che con questa mossa si è blindato la sua posizione in Ferrovie della Calabria. La nomina di Aristide Vercillo Martino come nuovo amministratore unico viene così depotenziata e la rimozione di Ferraro da FdC praticamente non è avvenuta nonostante le indagini della Procura della Repubblica di Catanzaro.
Bisogna vedere adesso cosa farà il nuovo amministratore rispetto a questa vicenda. Se arriverà a sospendere il contratto in autotutela o lo manterrà in vita. Così come sarà interessante vedere se qualcuno dalla Regione deciderà di prendere qualche posizione.