Forza Italia in piena crisi di nervi. Da Cosenza a Reggio dissidenti sul piede di guerra

Clima al veleno in casa azzurra proprio mentre a Roma Santelli e Occhiuto convocano una conferenza stampa per sferrare un duro attacco a Nicola Morra. A Crotone coordinatori pronti a lasciare, mentre a Reggio Pizzimenti lancia un partito parallelo con l'associazione Cittadini per il cambiamento

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di Riccardo Tripepi
13 maggio 2019
18:16

E’ una campagna elettorale che si sta svolgendo senza esclusioni di colpi quella per il rinnovo del Parlamento europeo. Gli schieramenti sanno che il risultato delle urne potrebbe essere fondamentale per il futuro assetto regionale. Specialmente nel centrodestra, che pure sembra andare con il favore dei sondaggi, la lotta è sempre più dura. Lega e Fratelli d’Italia vogliono arrivare ad essere autosufficienti o, almeno, a rendere Forza Italia marginale “pensionando” la leadership di Silvio BerlusconiGiorgia Meloni lo ha ribadito anche durante la sua ultima intervista a Lucia Annunziata facendosi scappare che punta a ricostruire il centrodestra e a formare una nuova maggioranza formata da Lega e Fdi. Chiaro che dentro Forza Italia la tensione sia alle stelle. Berlusconi, che sta combattendo contro seri problemi di salute, ha provato a rintuzzare le ribellioni sui territori, ma il voto del 26 maggio rischia di far implodere il partito.

 


In Calabria, da sempre roccaforte azzurra, il clima è ancora più agitato. La fuga in avanti sulla candidatura di Mario Occhiuto governatore sta diventando un boomerang per il coordinamento regionale del partito sia nei rapporti con gli alleati che con l’opposizione interna. Le inchieste giudiziarie che hanno coinvolto il sindaco di Cosenza hanno poi segnato il punto di non ritorno, tanto da inasprire anche i rapporti tra Jole Santelli e Nicola Morra all’interno della Commissione nazionale antindrangheta. La coordinatrice regionale, insieme ai deputati azzurri Roberto Occhiuto e Giorgio Mulè, ha convocato alla Camera una conferenza stampa per denunciare “gravi comportamenti” del presidente che avrebbe svolto indagini “private” con “intercettazioni ambientali” non autorizzate per far partire inchieste sul Comune di Cosenza.

 

Clima al veleno, insomma. E in Calabria i dissidenti da Crotone a Reggio, passando per Cosenza, Vibo e Catanzaro, continuano a schiumare rabbia. A Crotone i coordinatori Pacenza e Torromino sono pronti a lasciare, mentre il gruppo legato ai fratelli Gentile (Aiello, Grillo, Salerno tra gli altri) aspetta l’esito delle urne per capire quali spazi si apriranno, anche all’esito dell’interlocuzione con Giovanni Toti. A Reggio Calabria, invece, Nuccio Pizzimenti ha da poco tenuto a battesimo un’associazione “Cittadini per il cambiamento”, con il benestare di Nino Foti, nominando coordinatori e responsabili dei vari dipartimenti. Tra le nomine anche quelle del consigliere comunale azzurro Pino D’Ascoli e moltissimi quadri dell’ex organizzazione azzurra sul territorio. Per il momento il coordinatore provinciale Francesco Cannizzaro sta facendo finta di nulla, ma è chiaro che l’intento di Pizzimenti è quello di dare una scossa anche in vista delle comunali. Nello statuto l’associazione prevede infatti la possibilità di dare vita a una lista civica. I movimenti interni al partito, dunque, sono quanto mai forti e avranno conseguenza anche in vista del voto. Il mandato del coordinamento regionale è quello di votare Berlusconi e i candidati calabresi Pedà e Caligiuri. All’esito dello scrutinio si capirà in quanti avranno rispettato gli ordini di scuderia.

Riccardo Tripepi

Giornalista
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