Forza Italia, Tajani attende Piero Aiello a Roma, ma Mario Occhiuto rimane in pole

Ancora lungo il percorso per individuare il candidato governatore per il centrodestra. Mario Occhiuto sembra pronto a vincere il confronto interno agli azzurri, ma lo scoglio reale saranno gli eventuali niet degli alleati. Domenico Furgiuele e Wanda Ferro hanno parlato chiaro. Intanto un sondaggio indica Tajani in vantaggio sulla Carfagna come futuro leader del partito

 

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di Riccardo Tripepi
20 novembre 2018
17:21

Prosegue la disputa interna a Forza Italia in vista delle prossime regionali. La designazione di Mario Occhiuto come candidato governatore da parte del coordinamento regionale è ancora al vaglio del Comitato di presidenza e sul tavolo di Silvio Berlusconi.

 


Nel frattempo, però, non si è placata la ribellione dei calabresi dissidenti. Da Reggio hanno continuato a tuonare Nuccio Pizzimenti e Pino D’Ascoli, chiedendo un partito inclusivo e metodi diversi di gestione, mentre a Crotone Salvatore Pacenza è tornato a sparare ad alzo zero. Nella città pitagorica è atteso proprio Mario Occhiuto il prossimo primo dicembre invitato dal Movimento “Uniti tutto è possibile” e l’ex presidente della Commissione regionale per la Sanità è stato chiaro: «Il coordinamento regionale di Forza Italia, e questo è un limite, ha al suo interno solo gli eletti e Crotone, ad esempio, si trova senza rappresentanza. E il coordinamento non ha pensato minimamente di coinvolgere la città nelle sue scelte».

 

Ovviamente tutti i dissidenti in Calabria si muovono al fianco dei fratelli Gentile e di Piero Aiello, altro possibile candidato in pectore fatto fuori, almeno per il momento, dal coordinamento regionale. Proprio Aiello nei prossimi giorni è atteso a Roma per un incontro con Antonio Tajani. Incontro che servirà per fare il punto della situazione, ma anche per dimostrare che non c’è stata nessuna benedizione su Occhiuto da parte del presidente del Parlamento Europeo. Piero Aiello, a tal proposito, ha specificato: «Da gran parte dei territori calabresi abbiamo chiesto a gran voce un incontro ai vertici romani del partito, perché non siamo stati mai convocati dalla coordinatrice regionale Jole Santelli pur essendo stati candidati e avendo portato una moltitudine di consensi a Forza Italia. Quando sarò
chiamato andrò volentieri a discutere»

 

Proprio quel Tajani che ai Gentile e al senatore reggino Marco Siclari aveva promesso una riorganizzazione del partito calabrese, poi rimasta sulla carta. E che adesso sente sul collo il fiato di una possibile fronda che, secondo gli organi di stampa nazionali, avrebbe come protagonista la coordinatrice calabrese Jole Santelli pronta a sostenere Mara Carfagna alla presidenza. La coordinatrice ha ufficialmente smentito, ma l’accoglienza che tributata a Reggio proprio alla Carfagna in occasione dell’inaugurazione della nuova sede provinciale la dice lunga su quanto sta avvenendo all’interno del partito calabrese.

 

L’ultimo sondaggio di Affari Italiani rafforzerebbe, invece, le posizioni di Tajani a livello nazionale. I cittadini, alla domanda sul futuro leader del partito, continuano a rispondere Berlusconi per poi passare a sua figlia Marina e collocare in terza posizione Emma Marcegaglia. Il primo politico in classifica, al quarto posto, è proprio Antonio Tajani. Soltanto al decimo posto si colloca invece Mara Carfagna.

 

Ci sarà insomma da aspettare ancora per capire quali saranno le decisioni definitive sul candidato di Forza Italia. Anche se, al momento, scalzare Mario Occhiuto pare impresa ardua, considerate anche le ottime quotazioni di Roberto Occhiuto, suo fratello, che ormai parla da leader nazionale. La sensazione è che i dissidenti vogliano alzare il prezzo della resa (in vista delle liste, delle elezioni europee, della futura riorganizzazione del partito e dell’eventuale prossimo governo regionale). Senza una reale contropartita il rischio di una scissione rimane alto.

 

Il vero scoglio per la candidatura di Occhiuto è invece rappresentato dal tavolo delle trattative con gli altri partiti. Sia Lega che Fratelli d’Italia hanno mandato segnali chiari: «troppo presto per parlare di candidati» hanno detto chiaramente sia Domenico Furgiuele che, da ultimo, Wanda Ferro. E se le prossime elezioni europee dovessero ribaltare i rapporti di forza, così come dicono i sondaggi, e collocare Forza Italia come terzo partito della coalizione non sarà per nulla scontato che Fdi e Lega rinuncino a voler esprimere un proprio candidato alla carica di governatore. Consapevoli anche di poter attrarre eventuali dissidenti in fuga dagli azzurri.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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