Il coordinatore provinciale cosentino, candidato al Consiglio Regionale della Calabria a sostegno di Pasquale Tridico, è chiaro: «La razionalizzazione dei costi è fallita. La migrazione sanitaria è costata centinaia di milioni. Basta con l'uso strumentale delle sofferenze dei calabresi».
Tutti gli articoli di Politica
PHOTO
«La chiusura dei 18 ospedali durante la presidenza Scopelliti è stato un errore madornale che ha compromesso il diritto alla Salute dei calabresi». Lo dichiara Giuseppe Giorno, candidato consigliere regionale del Movimento 5 Stelle nella circoscrizione nord a sostegno di Pasquale Tridico.
«Al di là della retorica sulle responsabilità – prosegue Giorno – è evidente che la presunta razionalizzazione dei costi non ha garantita la sicurezza sanitaria. Al contrario, ha peggiorato la situazione economica del comparto, favorendo una migrazione sanitaria che è costata centinaia di milioni di euro alla nostra regione».
Il candidato pentastellato si sofferma in particolare sulla situazione dell'alto Tirreno cosentino: «La chiusura degli ospedali di frontiera come quelli di Praia a Mare e Trebisacce ha mutilato il diritto alla Salute di intere comunità. Ho analizzato la proposta di patto per la riapertura dell'ospedale di Praia a Mare avanzata dal comitato cittadino e riconosco la validità delle richieste. Sarebbe facile sottoscriverlo oggi per ottenere il consenso, ma queste istanze non devono diventare un'arma elettorale».
Giorno garantisce invece un impegno concreto: «Contando sulla rete di attivisti che da anni segnalano le criticità del territorio, mi impegno a lavorare con presenza costante e ascolto reale di cittadini e comitati. Affronteremo con decisione i problemi che attanagliano da decenni l'alto Tirreno cosentino, andando oltre la semplice firma di un patto».
«La sanità – conclude il candidato al Consiglio regionale – è uno dei pilastri del programma di Pasquale Tridico e del Movimento 5 Stelle. Lavoreremo per garantire a tutti i calabresi il diritto alla salute, con proposte concrete e un approccio trasparente, lontano dalla politica dei proclami che ha caratterizzato questi anni».