L’invito a Boccia su Mediaset fa infuriare la premier: sale la tensione tra Meloni e i fratelli Pier Silvio e Marina Berlusconi
L'intervista da Bianca Berlinguer alla fine è saltata ma resta il malumore nella maggioranza di governo. Per la presidente del Consiglio uno sgarbo difficile da digerire visto anche il precedente degli audio di Giambruno pubblicati da Striscia la Notizia
Il caso Boccia-Sangiuliano continua a tenere banco sulle pagine dei giornali nazionali e in tv. L’ultimo "episodio" è legato alla partecipazione (poi saltata) dell’imprenditrice di Pompei in prima serata alla trasmissione condotta da Bianca Berlinguer su Rete 4. L'intervista alla fine non si è fatta, a causa del forfait all’ultimo minuto da parte della stessa Maria Rosaria Boccia.
Il caso Sangiuliano | Boccia dà forfait a Berlinguer, salta l’intervista su Rete 4: «Non c’erano le condizioni per spiegare la situazione»
Ma l'invito su Mediaset avrebbe comunque creato dei malumori a Palazzo Chigi. A risentirsene soprattutto Giorgia Meloni. Tant'è che oggi Repubblica parla di un vero e proprio «scontro in atto tra la premier e la famiglia Berlusconi». Uno scontro in cui l'ospitata (mancata) di Boccia su Rete 4 rappresenterebbe solo «l'ultima scintilla».
Meloni, sostiene il quotidiano, ce l’ha con i due figli di Silvio Berlusconi. Con Pier Silvio, perché pur sapendo dell'invito a Boccia non l'avrebbe comunicato a Palazzo Chigi. Uno sgarbo che la premier farebbe fatica a digerire visti anche i precedenti: ossia gli audio dell'ex compagno Andre Giambruno pubblicati sempre su Mediaset.
E ci sarebbe poi l'astio nei confronti della primogenita del Cavaliere, Marina, che Meloni considererebbe la vera mente politica del gruppo. Tanti i motivi d'attrito, dalla posizione sui diritti civili all’ipotesi che il «governo ritocchi al rialzo i tetti pubblicitari per non alzare il canone - opzione che potrebbe danneggiare Mediaset», fino agli «ottimi rapporti» tra la Berlusconi e uno dei più fidati collaboratori di Gennaro Sangiuliano al ministero della Cultura che, secondo Repubblica, avrebbero alimentato sospetti sull'origine dello scandalo. Una polveriera insomma, che rischia di avere pesanti e inevitabili conseguenze anche sul Governo.