La bocciatura

Il (contro)bilancio dell’opposizione sul lavoro di Occhiuto: «Dietro lo storytelling c’è poca sostanza. Vive in una realtà parallela»

VIDEO | Critiche all’analisi di fine anno offerta dal governatore. Per Lo Schiavo «i risultati annunciati non si vedono». Tavernise evidenzia la sudditanza davanti a politiche che penalizzano il Sud. Irto è il più duro: «Dal presidente solo vuoto marketing di comunicazione»

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di Massimo Clausi
20 dicembre 2023
13:55

Sono stati anni intensi e di grande lavoro per il presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto. Durante il rituale scambio di auguri natalizi con la stampa, il presidente ha tirato le somme di questo scorcio di legislatura parlando delle tante riforme in cantiere, dei finanziamenti avuti dal Governo, dalla nuova reputazione della Calabria nel Paese. Un racconto che però non convince i leader locali dei partiti di opposizione per i quali dietro lo storytelling c’è ancora poco o quasi.

Lo Schiavo: «Calabria lontana da una crescita strutturale»

«Nel ribadire la volontà di contribuire anche dall'opposizione a dare un contributo costruttivo per la Calabria, non posso però non sottolineare come siamo lontani dal vedere i risultati corrispondenti a un "racconto" di una Calabria nuova e diversa, da tempo propugnato dal presidente Occhiuto - dice ad esempio il notaio Antonio Lo Schiavo, capogruppo del Gruppo misto - Anche nel bilancio tracciato ieri mi pare abbia dato maggiore evidenza all'aspetto reputazionale dell'immagine della regione, che è sì un aspetto importante, ma che non può però nascondere la realtà di una Regione  sofferente, fatta di tanti giovani costretti ad emigrare, di un'economia asfittica che, al di là di alcune iniziative sporadiche, è lontana dal segnare una crescita strutturale, di una sanità a livelli inaccettabili, di infrastrutture carenti».


C’è un altro punto che gli esponenti dell’opposizione sottolineano ovvero il rapporto del presidente con il Governo centrale.  «Mi auguro che il nuovo anno - continua infatti Lo Schiavo - possa portare a una maggiore consapevolezza delle esigenze vere dei calabresi  e mi auguro anche che il presidente Occhiuto scelga nel 2024 di non essere un presidente di parte, nell'ottica di fedeltà al suo partito, ma si batta contro le norme e le decisioni che scippano risorse alla Calabria e contro la secessione delle regioni ricche  a scapito di un mezzogiorno sempre più lontano dal resto del paese».

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«Sarà anche cambiato il racconto della Calabria, come dice Occhiuto - ci dice invece Davide Tavernise, capogruppo regionale del M5s - ma non è cambiata la Calabria e la qualità della vita dei calabresi. A parte il discorso sanità e infrastrutture, dove il libro dei sogni del Presidente non trova riscontro nella realtà dei fatti, la contestazione maggiore che gli si può e deve fare è che non ha avuto il coraggio di opporsi alle politiche nazionali che vanno contro il Sud, penso al reddito di cittadinanza, ad esempio. Per non parlare del danno prodotto con il dimensionamento scolastico e della scure che incombe sulle nostre già misere finanze con l’autonomia differenziata. Consiglio di raccontare meno storie al Presidente Occhiuto e di impegnarsi per migliorare veramente il futuro di questa regione».

Irto (Pd): «Occhiuto vive in una realtà parallela»

Ancora più incisivo è il senatore Nicola Irto, segretario regionale del Pd. «Nella sua conferenza stampa di fine anno, il presidente della Regione Calabria ha detto che ora il racconto del territorio è positivo. Ciò significa che per Roberto Occhiuto esiste esclusivamente il vuoto marketing di comunicazione - scrive il senatore - Era prevedibile che, nella conferenza stampa, Occhiuto non riferisse delle criticità irrisolte: sanità e sociale; affanno delle imprese; lavoro vero introvabile; assistenza delle fasce più deboli; ritardo nella spesa dei fondi europei; livello della formazione professionale; spopolamento; sistema dell'istruzione; agonia dei trasporti e della mobilità; lungaggini sulle Rinnovabili e sull'autosufficienza energetica; poco collegamento tra le nostre ottime università e i singoli territori; bonifiche e tutela ambientale; costo del denaro, divario digitale e nelle competenze digitali; rinnovamento dell'amministrazione regionale; fiscalità di vantaggio ancora assente».

Secondo Irto «Occhiuto vive in una realtà parallela, perché, al di là della sua ipertrofia comunicativa, non è riuscito ad affrontare le grandi questioni della Calabria, come l'emigrazione sanitaria che pesa oltre 250 milioni annui. Inoltre, il presidente della Regione ha glissato sulle potenzialità ancora inespresse della regione, sulla depurazione, sulla necessità di organizzare un efficiente sistema del turismo, sugli effetti nefasti dell'autonomia differenziata e sull'illusione del ponte sullo Stretto, pagata a caro prezzo dai contribuenti calabresi. In sintesi, il centrodestra regionale, che per proprio vantaggio ha accettato in silenzio la linea antimeridionalista del governo Meloni, trainato dalla Lega, ci lascia una regione in gravissima sofferenza, destinata a svuotarsi ancora di più e lontana anni luce dai bisogni e dai sogni dei nostri giovani».

Insomma leggendo le dichiarazioni della politica locale sembra che maggioranza e opposizione vivano in due regioni diverse. Ma come si vive in Calabria, i calabresi lo sanno da loro.

Giornalista
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