«Di fronte a un disastro annunciato, la Regione Calabria resta ancora una volta impreparata. Le fiamme che stanno devastando la Sila, la Sibaritide e la Locride,  mandando in fumo centinaia di ettari di bosco e costringendo intere comunità a evacuare le abitazioni, rappresentano l’ennesima prova della totale assenza di una strategia efficace di prevenzione e contrasto agli incendi boschivi. E mentre la Calabria brucia, nessuna traccia dei droni promessi in pompa magna dal presidente Occhiuto per il monitoraggio del territorio».
È quanto commentano in una nota il capogruppo regionale del Movimento cinque stelle, Davide Tavernise, l’eurodeputato Pasquale Tridico, i deputati Vittoria Baldino, Anna Laura Orrico, Riccardo Tucci, i consiglieri e assessori comunali. 

Secondo i portavoce eletti «non si tratta di eventi eccezionali, ma di fenomeni prevedibili che si ripresentano ogni estate con tragica regolarità. Eppure – proseguono i pentastellati – la Regione continua a rincorrere le emergenze, invece di prevenirle. Si era parlato dell’utilizzo di droni per il controllo delle aree boschive, come misura innovativa e tecnologica per intervenire in tempo reale. Ma oggi di quei droni non c’è traccia. Dove sono finiti? Sono operativi? Sono stati mai acquistati davvero? I cittadini calabresi hanno il diritto di sapere».
I rappresentanti del movimento citano i roghi di Corigliano Rossano, San Giovanni in Fiore, Cassano e Roccella Jonica: «Stanno distruggendo un patrimonio ambientale unico, mettendo a rischio vite umane, abitazioni e beni archeologici. Interi comuni si trovano in ginocchio, mentre i mezzi a disposizione del sistema regionale antincendio risultano del tutto insufficienti».
«Questa regione – concludono gli esponenti del Movimento 5 Stelle – merita di più. Serve un piano strutturato, risorse adeguate e una cabina di regia realmente funzionante. Non bastano annunci e conferenze stampa. Se davvero si vogliono proteggere i nostri boschi, il nostro ambiente e le nostre comunità, bisogna agire con serietà. Occhiuto, invece, continua a giocare con le parole mentre la Calabria brucia».