Sono ben 14 gli argomenti dell'agenda politica che CGIL Calabria sottopone ai candidati per la presidenza regionale. Sul podio delle priorità dominano legalità, sanità e naturalmente lavoro. 

«Noi come Cgil ci siamo costituiti parte civile nei processi di ‘ndrangheta – esordisce Gianfranco Trotta, segretario regionale della Confederazione –  Teniamo ad un piano per il lavoro che dia lavoro buono, continuativo, a tempo indeterminato, che dia stabilità ai giovani e alle giovani calabrese. E c'è il guaio della sanità che va risolto, non è stato risolto fino adesso, ancora siamo in pieno piano di rientro. Le difficoltà della sanità sono sotto gli occhi di tutti».

Nel nostro giro pre-elettorale di opinioni e richieste da parte di sindacati, associazioni e soggetti interessati oggi vi proponiamo l'intervista al segretario regionale della CGIL.

La Confederazione ha focalizzato numerosi altri punti critici.

«Li abbiamo consegnati ai candidati presidente – ha aggiunto – Ci sono le infrastrutture, la manutenzione del territorio. C'è una necessità di rivedere la legge sul diritto allo studio regionale, ferma al 1985, che tenga conto anche del sistema universitario. Tra questi anche il Turismo, su cui Cgil ha presentato un'apposita proposta di riforma.C'è bisogno di un piano del turismo molto particolareggiato, che dia confronto alle organizzazioni sindacali e alle parti sociali, per arrivare anche ad una qualità del lavoro all'interno del settore di tutto rispetto». 

Su quali basi allacciare i rapporti col prossimo inquilino della cittadella?

«In questi ultimi anni è mancato il rispetto e l'ascolto di chi non la pensava in un determinato modo – ha concluso Trotta - Io credo che invece si faccia un buon lavoro per i calabresi, per la Calabria, se ci sia una propensione all'ascolto, perché alcune volte le buone idee nascono anche da chi non la pensa come te».