Una vittoria plebiscitaria per Sandro Principe che ha sbaragliato la concorrenza al primo turno con quasi il 60% e può diventare il punto di partenza per un centrosinistra rivisitato in cui i Socialisti recuperano spazi di agibilità e il Pd – stando al risultato delle Comunali – arretra. Le Regionali aspettano la Calabria e la tornata amministrativa era una sorta di midterm: ha raccontato che il centrodestra sui territori è in crisi ma dall’altra parte c’è, quasi dappertutto, un centrosinistra diviso e ancora da costruire. 

Il “vecchio leone riformista”, ospite di Dentro la Notizia, format di LaC condotto da Pier Paolo Cambareri, ha ripercorso la dura campagna elettorale che lo ha visto conquistare nuovamente la fascia tricolore, le emozioni e le prospettive della sua guida amministrativa. (Per vedere la puntata completa clicca qui)

«Una vittoria che ha il sapore dell’affetto. Io sono un romantico – ha raccontato Principe a Pier Paolo Cambareri - e questa percezione mi ha fatto bene all’anima. Io amo le macchine veloci, però in politica è meglio essere diesel partendo piano ma puntando l’obiettivo finale. Nell’ultima settimana ho chiesto a tutti i candidati, ai sostenitori e ai dirigenti di spingere per vincere al primo turno. E cosi è stato». Un Principe emozionato che alla domanda su cosa ha fatto nelle ore successive alla sua ha risposto: «La mia prima visita è stata a mia figlia Rosa Maria al cimitero».

Una vittoria dal sapore importante per Sandro Principe. «Mi voglio ricollegare al passato: un uomo solo non vince mai. Rende è stata costruita, io ho dato il mio contributo, da numerosi dirigenti e amministratori e deve tornare alla normalità: ordinata e pulita, con una burocrazia aperta ai cittadini. Per vincere questa nuova sfida c’è bisogno di una squadra forte, io sarò il coordinatore per riportare nei prossimi anni la città agli antichi splendori».

Il neo sindaco non si sbilancia sulla composizione della sua giunta ma dà indicazioni precise. «Io penso che per essere un buon amministratore ci vuole consenso e competenze. Non posso non tenere conto delle liste e del consenso che hanno ottenuto i candidati, ma bisogna legare questo aspetto alle competenze». 

Il valore regionale del voto di Rende

Il risultato ottenuto da Sandro Principe dalla sua coalizione in questa tornata elettorale amministrativa ha assunto un valore dal punto di vista regionale: «Rende deve essere il motore della provincia di Cosenza, legando l’università alla area industriale per attirare nuovi investimenti per creare nuovi posti di lavoro. Due gli obiettivi principali: lavoro e solidarietà». Principe, fiero (e vincente) oppositore del referendum per la città unica, pensa «all’unione dei Comuni con Cosenza, Castrolibero, Montalto. Il primo atto è di studiare uno statuto insieme che coinvolga lo sviluppo, l’ambiente, il lavoro e la solidarietà che debba coinvolgere i consigli comunali con il presidente che deve essere il sindaco di Cosenza. Non ha importanza eliminare i municipi, è importante lavorare insieme per lo sviluppo unendo le forze di tutti».

La questione Partito Democratico 

«La presenza di sindaci con una certa esperienza deve rappresentare un riscatto delle municipalità. Il presidente Occhiuto deve tenere conto – ribadisce Principe – dalle municipalità messe nell’ultimo periodo da parte. Se la Regione diventa una nave che ha un pilota che tutti rispettiamo allora ha possibilità di successo. Sul piano politico c’è da ricostruire la sinistra, certamente il Pd non è riuscito a confermare gli obiettivi per il quale è nato. Sulla giustizia sociale soprattutto il suo ruolo è fallito, ora serve edificare un partito riformista capace di costruire utopie e visioni che diventino poi progetti veri. Sulla sanità soprattutto deve essere predominante la presenza dei sindaci nella gestione delle Asp. Io utilizzerei al massimo questa voglia di lavorare dei sindaci».  

Uno sguardo al centrodestra

«La partita si può aprire se non si ripetono gli errori del passato. C’è bisogno di un programma vero e non di un libro dei sogni. Ma la partita deve giocarsi in Calabria e non a Roma. Non deve esistere – spiega Principe – una spartizione di poltrone in base alle regioni al voto. Bisogna ripartire da qui per ricostruire un progetto serio, al momento però con il centrodestra non c’è ancora partita». 

Gli obiettivi e i programmi per Rende

Senza giri di parole il neo sindaco della Città del Campagnano traccia gli step della sua azione politica. «Il primo obiettivo è riportarla alla normalità. Poi è indubbio che puntiamo ad obiettivi importanti – conclude Principe - partendo dal lavoro per i giovani e dell’azione nel sociale. Rende è stato sempre un sogno e un’idea: vogliamo continuiamo ad inseguirlo».