Lamezia, chiesta l'incandidabilità anche per gli ex consiglieri Ruberto e Paladino

La notifica, come già reso noto, ha riguardato anche l'ex sindaco Paolo Mascaro. I due ex membri dell'assise furono entrambi coinvolti nell'operazione Crisalide e Ruberto anche in quella Robin Hood
di Tiziana Bagnato
10 febbraio 2018
16:09

Pasqualino Ruberto e Giuseppe Paladino. Sono loro i  due ex consiglieri comunali ai quali il ministero dell’Interno ha notificato la richiesta di incandidabilità, oltre che all’ex primo cittadino Paolo Mascaro. 

 


Ruberto, candidato a sindaco nel 2015, è stato sospeso dalla carica di consigliere comunale dal Prefetto di Catanzaro dopo essere stato arrestato nell'operazione della Dda di Catanzaro "Robin Hood” riguardante il presunto utilizzo illecito dei fondi comunitari destinati alle famiglie bisognose e distratti, secondo l'accusa, anche col concorso di presunti affiliati a cosche lametine. Ruberto è stato coinvolto anche nell’operazione Crisalide, tirato in ballo in alcune intercettazioni del clan Cerra- Torcasio- Gualtieri, con l’ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa.

 

Giuseppe Paladino, invece, è stato vice presidente del consiglio comunale. Eletto come consigliere nella lista di Pasqualino Ruberto, fu il più votato. Nelle carte dell’operazione Crisalide di lui si parla perché sarebbe entrato insieme al padre nel fortino dei Cerra – Torcasio – Gualtieri coprendosi il capo con un cappuccio per sfuggire alle telecamere di videosorveglianza. ù

 

Anche in questo caso determinanti sarebbero le intercettazioni. Scopo dell’incontro sarebbe stato quello di concordare l’appoggio alla campagna elettorale.  Anche per lui il capo di imputazione è concorso esterno in associazione mafiosa.

Giornalista
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