Pnrr

Mobilitazione a Bruxelles contro lo scippo al Sud: «Ignavia della politica meridionale»

VIDEO | L'europarlamentare Piernicola Pedicini ha accolto decine di militanti che da tempo denunciano il dirottamento verso il Nord dei fondi destinati al Mezzogiorno (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Cristina Iannuzzi
7 dicembre 2021
17:58

I referenti del Movimento 24 agosto Equità Territoriale, provenienti da tutto il Mezzogiorno d'Italia, ma anche dal Lazio, dall'Emilia Romagna, dalla Liguria e dalla Lombardia, si sono dati appuntamento a Bruxelles. In trasferta nella capitale belga, sede del Parlamento europeo, per «impedire il dirottamento al Nord dei fondi del Pnrr destinati invece alle regioni del Sud».

Per scongiurare quello che hanno definito «l'ennesimo scippo», gli attivisti del movimento hanno incontrato l'europarlamentare Piernicola Pedicini, che li ha accolti nella sala meeting del Parlamento europeo.


Nella città in cui vengono prese le decisioni più importanti che riguardano il futuro dell’Europa, il gruppo di italiani, con le bandiere del movimento al seguito, ha voluto lasciare un segno di presenza e partecipazione. Alle 10 del mattino, dopo aver percorso a piedi le principali vie di Bruxelles, i manifestanti si sono radunati all'ingresso dell’emiciclo. Prima di visitare la sede dell'Europarlamento, si è svolto l'atteso incontro con Pedicini. Un confronto schietto sui temi legati allo sviluppo del Mezzogiorno e sulla grande opportunità offerta dai fondi del Pnrr.

«La Commissione europea gestisce un bilancio pari all'1,1% della ricchezza nazionale dell'intera Ue. Significa che il 98,9 % è in mano agli Stati. Non è Ursula von der Leyen che comanda – ha spiegato - ma è Draghi. È il Consiglio dei ministri a stabilire la linea e noi, da qui, possiamo solo correggere i dettagli. La nostra azione legislativa è di emendamento ad una linea che arriva già preconfezionata».

Poi, l’europarlamentare espressione del Movimento 24 agosto, ha battuto sul tasto che maggiormente orienta la sua azione politica: «Il Recovery fund – ha detto - è un'opportunità per le aree che ne hanno più bisogno. E il Sud Italia ne ha più bisogno rispetto al Centro e al Nord. Questo è uno degli obiettivi prioritari del regolamento dell'Unione Europea. L'Italia deve spendere soprattutto al Sud per fare fronte alla disuguaglianza territoriale».

Ecco perché, secondo Pedicini «le risorse vanno spese al Sud con un indirizzo ben preciso». «Non solo per la transizione digitale ed ecologica, ma anche aumentando gli investimenti nelle infrastrutture viarie e ferroviarie, quelle legate alla comunicazione, fino al potenziamento e all'efficientamento dei porti». In particolare, bisognerebbe «ritenere l’intero Mezzogiorno come un hub strategico per la sua posizione nell'area Mediterranea, punto focale per lo scambio di merci da e verso l'Europa: questo è un obiettivo non solo italiano ma europeo».

L'europarlamentare ha poi stigmatizzato il silenzio della classe politica meridionale e dei rispettivi partiti, «che non difendono realmente le istanze del Meridione». «Non è un caso che il Governo difenda principalmente gli interessi del Nord – ha sottolineato -, succede perché c'è la Lega e altri partiti che formano il partito unico del Nord, espletando al massimo la loro forza e capacità di influenzare le decisioni nel processo democratico. Noi non siamo stati adeguatamente rappresentati, molti nostri politici, invece di fare gli interessi del Sud, assecondano scelte deleterie per il Meridione. C'è dunque bisogno di una forza politica che sia meridionalista, che si occupi di ciò che davvero interessa i nostri cittadini».

Giornalista
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