Si sono usati toni entusiastici alla Cittadella per la firma del protocollo fra Regione, Comune di Rende e Unical sul nuovo hub ospedaliero. Toni giustificati da un evento atteso da molti anni e che dovrebbe contribuire a migliorare l'offerta sanitaria della provincia più grande della Calabria. Una capacità che aumenta grazie alla presenza del corso di studi in Medicina capace finora di attrarre luminari da tutta Italia sulle colline rendesi. Sono 750 posti letto che verranno realizzati sulle colline di Arcavacata in terreni di proprietà dell'Università della Calabria.

Ma quello che ha lasciato un po' sorpresi è l'assenza alla firma del sindaco di Cosenza, Franz Caruso. In effetti se si leggono le carte finora disponibili, come ad esempio quelle relative alla manifestazione d'interesse per aggiudicarsi la progettazione, si parla di “Nuovo ospedale di Cosenza”. Del resto tutti ricordano le polemiche seguite alla presentazione della proposta di legge per la realizzazione dell'azienda universitaria ospedaliera di Cosenza a firma del centrodestra nell'ultima legislatura. Una proposta che si è arenata non solo per l'opposizione trasversale di consiglieri regionali di Catanzaro, ma anche per il parere negativo dell'ufficio legale del Consiglio regionale che ha evidenziato problemi di competenze da parte della Regione. Il Policlinico quindi prima o poi arriverà, ma non subito e non solo per i tempi di realizzazione dell'infrastruttura. Come ammesso fra le righe durante la firma, si tratta quindi di spostare l'ospedale civile dell'Annunziata su Rende . Nel corso dell'incontro si è ribadito, inoltre, il vecchio progetto pensato dall'allora governatore Mario Oliverio ovvero trasformare l'attuale nosocomio cosentino in una casa della salute dove trasferire tutti gli ambulatori dell'Asp. Si parla di un investimento in questo caso vicino ai 40 milioni.

In tutto questo il Comune di Cosenza brillava per la sua assenza di cui non conosciamo le motivazioni. Quello che sappiamo, invece, è che la politica cosentina sembra fuori registro. Il prossimo 5 novembre è stato calendarizzato un Consiglio comunale, per le 16, in cui si discuterà proprio del nuovo ospedale. La seduta sarà aperta anche per accogliere le posizioni dei movimenti civici nati in queste ultime settimane che parlano di un vero e proprio scippo alla città di Cosenza.

Visto il punto in cui è arrivata la Regione non appare ben chiaro quale sarà lo scopo di questa discussione. Qualcuno, fra l'altro, fa notare che lo stesso sindaco Caruso poco tempo fa diceva che non era importante l'ubicazione del nosocomio, l'importante è che si realizzasse. Cosa è cambiato ora?

Il vero punto è che l'edilizia sanitaria ha una valenza certamente importante sotto il profilo sanitario ma lo ha ancora di più sotto il profilo urbanistico. Collocare il nuovo ospedale ad Arcavacata va benissimo, ma rischiare di sbilanciare sempre più a nord lo sviluppo dell'area urbana con Cosenza che perde progressivamente ruolo e funzioni. Allora dalla città dei Bruzi dovrebbe partire una proposta proattiva per realizzare un Hub ospedaliero che sia di integrazione al futuro Policlinico e che, soprattutto, riesca a controbilanciare verso Sud la direttrice urbanistica dell'area urbana. Per farlo però non servono battaglie da retroguardia.