COSENZA – Via Popilia è una delle aree a maggiore densità di popolazione. Per questo chi riesce ad accaparrarsi il gruppo più nutrito di elettori residenti da queste parti, può a ragion veduta contare su un certo margine di vantaggio rispetto agli avversari. Su Via Popilia Mario Occhiuto ha un ottimo cavallo su cui puntare. Si tratta di Francesco De Cicco, promosso assessore ai quartieri dopo aver fatto tribolare e non poco l'esecutivo dell'architetto. De Cicco era al fianco di Occhiuto nella manifestazione organizzata presso il Palazzetto dello sport "Ferraro", affollato dai sostenitori del sindaco uscente. L'esponente forzista ha tenuto banco per oltre un'ora, illustrando con l'ausilio di due maxi schermi e di alcuni filmati e diapositive, il lavoro svolto dall'amministrazione uscente ed i progetti pensati per l'immediato futuro. Si va dall'introduzione della raccolta differenziata e di altre buone pratiche sotto il profilo ambientale, al risparmio energetico determinato dalla nuova illuminazione pubblica e dalle nuove centraline semaforiche, passando per l'introduzione della circolare veloce che, dice Occhiuto "ha accorciato le distanze e favorito l'integrazione dei quartieri periferici con il centro città". Ad ascoltarlo, tra gli altri, anche i parlamentari Jole Santelli e Roberto Occhiuto ed il consigliere regionale Fausto Orsomarso. Per Via Popilia, in particolare per l'area di Vaglio Lise, l'ex primo cittadino immagina una riqualificazione ad ampio spettro. La sua idea è quella di costruire un tunnel per nascondere il tratto della statale 107 che, di fatto, separa la stazione ferroviaria dal contesto complessivo, marginalizzandola. L'architetto ha in animo di creare una grande piazza, una porta di ingresso della città per chi proviene dai centri della presila. Occhiuto ha parlato anche della riorganizzazione delle cooperative sociali e della risoluzione del problema dei rom, allontanati dalle sponde del fiume Crati. "Abbiamo chiaro il percorso e le prospettive – ha concluso – al contrario dei nostri competitor che conducono la loro campagna elettorale parlando male degli avversari".

Salvatore Bruno