Si va verso la vicepresidenza a Fratelli d’Italia, oggi il Governatore discuterà a Roma con i vertici dei partiti nazionali. Il nodo della presenza femminile nella squadra di governo
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A fine luglio si dimise ufficialmente per il blocco dell’attività dirigenziale, adesso uno dei primi atti riguarderà proprio la rivoluzione ai vertici dei dipartimenti. Le riflessioni camminano di pari passo con l’altro argomento caldo: la giunta, per la quale Roberto Occhiuto oggi a Roma vedrà i vertici dei partiti nazionali per completare la lista di sette stretti collaboratori, da allargare a nove ad inizio 2026, che lo accompagnerà nella sua seconda esperienza al timone della Calabria.
La maggior parte delle indicazioni che riceverà per la nuova squadra di governo, ha detto ieri dopo la proclamazione il vicesegretario di Forza Italia, saranno riferite ai consiglieri regionali. Insomma, largo ai supplenti che sfrutteranno la porta di servizio per entrare a Palazzo Campanella. Ma con le giuste accortezze e con il rispetto degli equilibri di partito, leggasi alla voce veti interni incrociati provenienti dalle correnti. Il discorso vale per gli azzurri, per la Lega e per Fratelli d’Italia: nessuno escluso.
I due posti per Fratelli d’Italia
Proprio al partito di Giorgia Meloni sembra destinata ormai la vicepresidenza. L’ipotesi di spostare Giovanni Calabrese alla presidenza del Consiglio ha perso consistenza negli ultimi giorni, mentre quella di consegnargli la poltrona alla destra di Occhiuto potrebbe decollare definitivamente nel pomeriggio nonostante sia emersa qualche remora destinata - dicunt - a rimanere tale.
L’altro scranno viaggia in direzione Catanzaro con la promozione di Antonio Montuoro che lascerà spazio, con la benedizione della sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, a Filippo Pietropaolo. Stesso beneficio a Reggio Calabria per Daniela Iriti. La provincia di Cosenza, almeno circoscrivendo il campo al partito della premier, resterà a bocca asciutta nonostante le performance di Angelo Brutto e Luciana De Francesco.
Gli incroci rosa tra Lega e Forza Italia
Al Carroccio, di base, spetta un assessorato e la presidenza del Consiglio. Il posto in giunta dovrebbe andare ad appannaggio di Giuseppe Mattiani, con Matteo Salvini che proverà a chiedere per lui la delega ad Infrastrutture e Trasporti così da avere un filo diretto tra Roma e Catanzaro. A cascata ne beneficerebbe anche Francesco Sarica, il ginecologo reggino sostenuto da Peppe Scopelliti primo dei non eletti in lista.
La riconferma di Filippo Mancuso alla guida del Consiglio regionale appare molto probabile, ma il condizionale è d’obbligo perché l’intero schema potrebbe essere rivisto qualora dal Carroccio, per sbrogliare la matassa della rappresentanza femminile (due assessori su sette), indicassero una donna tra gli esterni. A quel punto tutto tornerebbe in discussione, compresa la direzione dell’assise per la quale non è da scartare l’azzurro Salvatore Cirillo forte di quasi 20mila voti.
Qui si apre il capitolo relativo a Forza Italia e alle liste civetta. Gianluca Gallo sarà l’assessore all’Agricoltura, mentre si fa largo l’ipotesi di rivedere in giunta (da esterna) Maria Stefania Caracciolo in quota Francesco Cannizzaro, neo candidato a sindaco di Reggio Calabria. Restano due posti, da dirottare per forza di cose verso la vasta provincia di Cosenza. E qui le sollecitazioni per Occhiuto sono diverse: potrà pescare tra Pierluigi Caputo, Rosaria Succurro e Pasqualina Straface. Altri esterni? Nessuno può escluderlo a prescindere…


