Ordinanza “Riapri bar”, Callipo: «Calabria vittima di un gioco deciso a Roma»

Il leader di Iric commenta la sentenza del Tar: «Santelli ha guadagnato la ribalta, ma la regione ha perso»

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di Redazione
9 maggio 2020
18:43
Pippo Callipo
Pippo Callipo

«Non ha vinto nessuno e soprattutto ha perso la Calabria. Con la pronuncia del Tar sull'ordinanza della Regione n. 37 del 29 aprile la giustizia amministrativa conferma ciò che già nell'immediatezza suggeriva il semplice buon senso».

È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di "Io resto in Calabria" in consiglio regionale.


 

«Il provvedimento – prosegue – ha fatto guadagnare la ribalta mediatica alla presidente Jole Santelli ma ha suscitato la contrarietà dei medici calabresi. Inoltre non è servito a un pur minimo rilancio della nostra economia e non ha dato neanche un segnale di speranza. Solo caos e propaganda sulla pelle dei calabresi. La prima risposta, d'altronde, l'hanno data gli stessi esercenti che per la stragrande maggioranza hanno deciso di attenersi alle regole stabilite dal governo. Evidentemente non era possibile riaprire dalla sera alla mattina senza avere indicazioni chiare né assistenza in materia di precauzioni igieniche e sanitarie. Avevamo fatto notare sin da subito quanto il provvedimento fosse irresponsabile, incoerente e intempestivo, purtroppo siamo stati facili profeti».

 

«La Calabria – conclude Callipo – è stata piegata a un gioco politico deciso a Roma e ha perso solo di credibilità. Non se ne sentiva proprio il bisogno. Da adesso, con il massimo senso di responsabilità, è bene che si facciano meno ordinanze spot e che ci siano più confronto e tempestività nell'aiutare concretamente i calabresi a rialzarsi».

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