Centralità nell’agenda Ue, ruolo dell’esecutivo guidato da Meloni e impegno della delegazione UpM per esiti misurabili e duraturi
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«Il raddoppio dei fondi fino a 42 miliardi di euro e la creazione di una Università del Mediterraneo aprono una fase nuova per i Paesi della regione. È un’occasione che va colta con responsabilità e concretezza: le risorse dovranno sostenere progetti produttivi, innovazione, energia pulita e occupazione giovanile, non alimentare burocrazie o inefficienze».
«Il Mediterraneo deve diventare un’area di collaborazione sicura e controllata, dove sviluppo economico, tutela ambientale e sicurezza si rafforzino a vicenda. In questo percorso – ha sottolineato Nesci – è giusto riconoscere il ruolo del governo italiano e del Presidente Meloni, che ha saputo rimettere la centralità del Mediterraneo nell’agenda europea, promuovendo un approccio fondato su sicurezza, sviluppo e partenariato strategico. L’Italia ha dimostrato che il Mediterraneo non è un margine dell’Europa, ma il suo cuore geopolitico ed economico».
«La Calabria, con la sua posizione di ponte naturale tra Europa e Mediterraneo e con i suoi atenei e centri di ricerca, può essere protagonista di questa visione, mettendo formazione e innovazione al servizio dei giovani e della cooperazione regionale».
«Come delegazione all’Assemblea parlamentare dell’UpM – ha concluso – lavoreremo perché questo Patto produca risultati concreti e duraturi, restituendo all’Europa un ruolo da protagonista nel Mediterraneo».