La resa dei conti tra progressisti e riformisti nel continua senza esclusione colpi. Alecci e Bruni non replicano a Lo Moro mentre l’ex consigliere regionale affonda contro il favorito: «L’uomo giusto per garantire l’area Schlein»
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La resa dei conti tra progressisti e riformisti nel Pd della provincia di Catanzaro, continua senza esclusione colpi. Ad accendere la miccia, contro gli "accordicchi" che avrebbero portato i due consiglieri regionali Ernesto Alecci e Amalia Bruni a convergere sul nome del sindaco di Gasperina Gregorio Gallello per la segreteria provinciale, ci aveva pensato Doris Lo Moro. L'ex senatrice ha annunciato che non parteciperà al congresso non mancando di rivolgere i propri strali anche nei confronti del segretario regionale Nicola Irto che avrebbe dato il placet all'operazione che unisce l'area Schlein e l'area dei riformisti che al congresso nazionale si erano schierati con Stefano Bonaccini. Che tradotto in numeri significa la maggioranza delle tessere.
Aleccie e Bruni non replicano a Lo Moro ma i veleni corrono in chat
Dopo l'atto di accusa di Lo Moro non c'è stata nessuna replica da parte di Alecci e Bruni, almeno ufficialmente perché nelle chat di partito i veleni sono all'ordine del secondo. Non mancano, infatti, coloro che cavalcano il dissenso contro il Nazareno per una scelta che definiscono "calata dall'alto" ma che in realtà si colloca nel riposizionamento interno ad un partito che da quando ha eletto Elly Schlein (aprendo ai non iscritti la possibilità di votare al congresso) vive la contraddizione da Nord a Sud, dai circoli alle segreterie, di essere guidato da esponenti riformisti pur avendo un segretaria nazionale che è espressione dell'area progressista.
Pitaro vs Gallello: «L’area Schlein vuole garanzia per i suoi disegni politici»
La pattuglia calabrese di Schlein rivendica spazio e postazioni utili. E la provincia di Catanzaro non fa eccezione. Gallello (area riformista) è infatti il nome gradito al gruppo Schlein per il superamento dell'uscente Domenico Giampà. Ma a rincarare la dose contro l'accordo per Gallello, è stato anche l'altro candidato alla segreteria con la mozione "Partecipazione responsabile", l'ex consigliere regionale Francesco Pitaro. «Niente di nuovo nel Pd catanzarese. Si ritrovano in pochi e decidono per tutti» - scrive l'avvocato di Catanzaro. «Poi ti comunicano le decisioni e, se non le condividi, non gliene importa nulla. Contano loro e gli altri, tutti gli altri, non contano un cavolo. All’esterno - ha aggiunto - sostengono rinnovamento e condivisione, ma poi mollano ai militanti un pacco preconfezionato. Tirando dal cilindro non la figura più rappresentativa con cui mettere in sintonia il partito con la società civile per ridargli lo slancio perduto, ma l'uomo giusto per garantire i loro disegni politici».
La lettera a Roma: «Rinviare il congresso»
Aria pesante, dunque, tra i democrat dell'area centrale della Calabria. Come se non bastasse alcuni iscritti del Pd della Federazione di Catanzaro, «raccogliendo il malessere di centinaia di iscritti», hanno inviato una missiva indirizzata a Igor Taruffi, responsabile organizzazione Pd, Stefania Gasparini presidente Commissione nazionale di garanzia, Nicola Irto, segretario regionale e alla Commissione di garanzia del Pd Calabria con oggetto la «richiesta sospensione elezione Segretario Provinciale di Catanzaro». In quanto, fanno sapere «nella Federazione di Catanzaro sono state violate le più elementari regole congressuali per l’elezione del Segretario Provinciale; non è stato rispettato quanto disposto e deliberato dagli organismi preposti; non è stata mai convocata l’Assemblea provinciale per l’insediamento della Commissione di Garanzia; non è stata mai comunicata l’anagrafe degli iscritti; sono stati calpestati i principi della democrazia interna e della trasparenza; il tesseramento è avvenuto in modo del tutto parallelo tra la Federazione e i Circoli del territorio; tutto ciò è stato oggetto di una forte denuncia pubblica da parte del Presidente di Commissione Provinciale di Garanzia; centinaia di iscritti della Federazione di Catanzaro hanno pubblicamente manifestato la loro volontà di non partecipare all’assise congressuale per i motivi sopra esposti». Pertanto, chiedono un «immediato intervento per sospendere le procedure congressuali e avviare ogni utile confronto per ristabilire le regole democratiche previste dallo statuto del Partito». I firmatari sono Giovambattista Paola Consigliere Comunale Gizzeria, Gennarino Masi Consigliere Comunale Lamezia Terme, Sebastiano Tarantino Sindaco di Taverna e Maria Teresa D’Agostino dirigente Pd Catanzaro.