Pd: «Evitare campagna elettorale sui tirocinanti, i 60 mln sono risultato dell'impegno di tutti i deputati calabresi»

Il gruppo dem alla Camera, insieme a quello del Consiglio regionale, rivendica il proprio ruolo nello stanziamento previsto dal decreto Sostegni bis. «No a strumentalizzazioni, lotta contro il precariato sia al di sopra di ogni interesse di partito»

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di Redazione
9 luglio 2021
18:40
Tirocinanti in protesta - foto di repertorio
Tirocinanti in protesta - foto di repertorio

«Ieri, alla Camera, in Commissione bilancio, è stata approvata la norma, introdotta nel Decreto legislativo 'Sostegni bis', che finanzia la proroga del contratto dei tirocinanti che prestano servizio presso la pubblica amministrazione. L'approvazione di tale norma è la risultante di un impegno unitario di tutta la deputazione calabrese». È quanto dichiarano, in una nota congiunta, il gruppo Pd della Camera e quello del Consiglio regionale della Calabria.

«Sono stati stanziati - spiegano - 60 milioni di euro per i tirocinanti che svolgono attività presso gli uffici ministeriali (giustizia, scuola, beni culturali) in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, unitamente a ulteriori 25 milioni per i lavoratori 'ex mobilità in deroga', che vengono impiegati al servizio degli enti locali calabresi. Appare davvero sconveniente l'azione di propaganda che qualche forza politica va facendo in queste ore al solo scopo di condizionare e strumentalizzare, in vista delle elezioni regionali, il voto di migliaia di lavoratori, il cui percorso di stabilizzazione non ha ancora raggiunto la giusta meta».


«L'attività - è detto nella nota - dovrà proseguire in sede di discussione della prossima legge di bilancio, dove vogliamo arrivare all'approvazione della norma che consenta la definitiva equiparazione dei lavoratori di pubblica utilità (Lpu) con i lavoratori socialmente utili (Lsu), stabilendo un chiaro vincolo legislativo per la storicizzazione della spesa negli anni a venire. Per questo, il Pd Calabria fa appello ai deputati e senatori calabresi, prima di tutto a quelli che rappresentano la maggioranza parlamentare di governo, di evitare ogni forma di strumentalizzazione e di assumere la lotta contro il precariato al di sopra di ogni interesse di partito. Anche perché i sacrosanti diritti dei precari non sono una concessione, ma un dovere di giustizia sociale: non è una elargizione benefica sulla quale fare campagna elettorale».

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