Forza Italia, nuova purga per i dissidenti reggini. Fiori attacca Foti

Annullate, dopo oltre un anno, le nomine all'interno del settore Enti locali. Continua lo scontro interno tra forzisti in riva allo Stretto. L'ex parlamentare commenta: «Unica strategia silenziare le opposizioni»

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di Riccardo Tripepi
18 ottobre 2018
10:45
Nino Foti
Nino Foti

Prosegue la faida interna a Forza Italia in riva allo Stretto. Un lungo percorso di scontri ed espulsioni che, nel rapido giro di qualche anno, ha portato gli azzurri a perdere diversi big e ad allontanare chiunque non la pensasse come il manovratore. Solo per citare gli ultimi casi si può pensare all’ex presidente della Provincia Giuseppe Raffa finito nel movimento di Raffaele Fitto e l’ex capogruppo in Consiglio regionale Alessandro Nicolò che ha aderito a Fratelli d’Italia dopo la mancata candidatura alle ultime politiche. Ma, a quanto pare, la carneficina interna non sembra destinata finire.

 


Nel mirino adesso ci sono le residue truppe di dissidenti legate all’ex deputato e oggi vice responsabile nazionale degli Enti Locali Nino Foti. La sua area, non allineata alle posizioni del coordinatore provinciale Francesco Cannizzaro, aveva indicato Pino D’Ascoli come candidato sindaco. Indicazione ignorata dal coordinatore che ha proceduto a convocare una interpartitica in vista delle comunali senza nemmeno avvisare o convocare un esponente dell’area Foti. Abbastanza perché lo stesso Pino D’Ascoli attaccasse il nuovo rais azzurro sulla stampa. Un’alzata di testa che, evidentemente, non è piaciuta ai vertici. Tanto che il responsabile nazionale degli Enti locali Marcello Fiori è intervenuto con una stringata nota con la quale azzerava le nomine fatte in Calabria dallo stesso settore. Una mossa per colpire Nino Foti, evidentemente. Ma che, per almeno un aspetto, risulta incomprensibile. Le nomine fatte nel settore Enti locali risalgono ad oltre un anno fa. Dal nazionale se ne sono accorti solo ora?

 

La replica di Foti non si è fatta certo attendere. “Sono stupito” dice Foti che spiega: «poco meno di un anno fa, è stata nominata, dalla coordinatrice regionale e dal sottoscritto e proprio di comune accordo con lo stesso Fiori, una struttura organizzativa del settore Enti locali in Calabria, finalizzata a migliorare l’efficienza del partito, con un responsabile regionale, un vice responsabile regionale, e quattro responsabili provinciali, ovviamente nel rispetto dei diversi equilibri politici regionali. Nel dettaglio – prosegue Foti - il responsabile regionale Pietro Spizzirri è stato indicato da Marcello Fiori, la vice responsabile regionale Valeria Fedele e il responsabile provinciale di Catanzaro Gaetano Stagno da Tallini, il responsabile provinciale di Cosenza è stato indicato proprio dalla stessa Santelli nella persona del suo collaboratore personale Umberto Giardino, mentre l’unico indicato dal sottoscritto è stato il responsabile provinciale di Reggio Calabria Vincenzo Barca. Mi pare ovvio pertanto, aggiunge Foti, alla luce di quanto ricordato, che queste ultime dichiarazioni siano frutto di ben altre logiche e di una strumentalizzazione che rientra nel disegno evidentemente chiaro e definito di colpire le persone vicine al sottoscritto». Unica strategia azzurra, secondo Foti, quella di epurare i dissidenti. Un concetto che, in qualche modo, ricalca le ultime prese di posizioni del governatore della Liguria Giovanni Toti che ha ammonito la classe dirigente del partito sulla gestione della delicata fase. Del resto la Lega di Matteo Salvini e i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni continuano a far suonare le proprie sirene per svuotare quello che fu il perno del centrodestra negli ultimi 20 anni.

Riccardo Tripepi

 

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Giornalista
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