Consiglio regionale

La proposta di De Masi a sostegno di chi dice no alla ’ndrangheta incassa anche l’appoggio delle opposizioni

L'imprenditore che si è ribellato al racket e oggi vive sotto scorta ha suggerito ai componenti della Giunta e del Consiglio regionale di introdurre delle premialità per chi denuncia la criminalità organizzata. Il plauso e il sostegno di Bevacqua e Irto (Pd), di Lo Schiavo (Misto) e Tavernise (M5s)

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di Redazione
20 settembre 2023
19:08
Da sinistra: Bevacqua, Irto, Lo Schiavo, Tavernise
Da sinistra: Bevacqua, Irto, Lo Schiavo, Tavernise

Uno «spunto da cogliere immediatamente», una «proposta da sostenere con forza». Le opposizioni in Consiglio regionale accolgono così le parole di Nino De Masi, imprenditore che si è ribellato al racket ed è oggi sotto scorta. De Masi ha proposto di prevedere delle premialità per chi denuncia la ‘ndrangheta, ad esempio un «punteggio aggiuntivo nelle gare d’appalto e nelle graduatorie per contributi e sussidi pubblici». Una vera e propria proposta di legge una cui bozza ha inviato anche al presidente della Regione Occhiuto e al presidente del Consiglio regionale Mancuso, i quali da parte loro hanno dichiarato la loro disponibilità a «trasformarla in realtà». E arrivano ora che le reazioni dei capigruppo di Pd, M5s e Misto i quali si dicono favorevoli.

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«La difesa della legalità e il sostegno alle forze sane della società sono impegni che il Pd ha nel suo dna e che la Politica non dovrebbe mai perdere di vista, specialmente in una regione ad alto rischio di infiltrazioni come la Calabria. Non possiamo, dunque, che plaudire all’iniziativa dell’imprenditore Nino De Masi che chiede sostegno concreto per le imprese rimaste vittime della criminalità organizzata». Ad affermarlo, tramite una nota congiunta, sono il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Mimmo Bevacqua e il senatore e segretario regionale del partito Nicola Irto.


«Ci trova più che pronti, dunque, l’idea di lavorare insieme agli esponenti del governo di centrodestra e alle altre forze politiche presenti in Consiglio regionale alla proposta di legge che lo stesso De Masi ha elaborato e che, adesso, potrà essere arricchita con il contributo di tutti senza distinzione di colore politico, così come merita di essere affrontata la lotta alla criminalità. Per quel che ci riguarda ci mettiamo al lavoro fin da subito, offrendo la nostra piena disponibilità con la speranza che stavolta in Consiglio regionale vengano rispettati tutti i passaggi dovuti e ci sia un reale coinvolgimento di tutti i gruppi. Unica strada per arrivare ad una proposta di legge finale che sia condivisa dall’Assemblea in modo unanime. Uguale impegno dovrebbe  poi essere messo nel rendere attuali e concrete anche le altre norme in tema di antimafia che il Consiglio ha approvato durante gli scorsi anni, come la legge regionale n. 9 del 2018 che prevede interventi regionali per la prevenzione e il contrasto del fenomeno della ‘ndrangheta e per la promozione della legalità, dell’economia responsabile e della trasparenza».

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«La proposta di legge regionale, formulata dall’imprenditore sotto scorta Nino De Masi, che mira a riconoscere una premialità alle imprese resistenti alla criminalità organizzata, va accolta con grande attenzione ed estrema considerazione. Intanto per l’autorevolezza, la credibilità e la storia del proponente: un imprenditore che si è guadagnato sul campo il titolo di simbolo vivente della lotta alla ‘ndrangheta e al malaffare, pagando un prezzo altissimo in termini di limitazione della libertà personale. E poi perché pone l’accento su un tema fondamentale per il tessuto economico calabrese, che non può e non deve più essere ignorato: quello della tutela dell’economia legale». È quanto dichiarano, in un comunicato stampa congiunto, i capigruppo del Gruppo misto e del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale, Antonio Lo Schiavo e Davide Tavernise. 

«Gli imprenditori che trovano il coraggio di denunciare, troppo spesso e paradossalmente, anziché essere additati ad esempio e sostenuti, scontano una sorta di isolamento che li vede inermi davanti alla concorrenza sleale delle imprese controllate dalla malavita che inquinano il mercato e condizionano l’economia. Le imprese e gli imprenditori sani vanno dunque sostenuti e incoraggiati anche attraverso politiche che introducano benefit a compensazione degli svantaggi subiti e che, al tempo stesso, incentivino la denuncia da parte di quelle realtà che intendono sottrarsi al giogo mafioso. Farlo, come chiede De Masi, attraverso una premialità che riconosca un incremento del 10 per cento nel punteggio negli appalti con la Pubblica amministrazione, può certamente rappresentare un importante passo in avanti, simbolico e concreto, verso la piena legittimazione di chi sceglie di opporsi agli illeciti e di denunciarli con coraggio e determinazione. Per questo motivo la proposta De Masi avrà il nostro pieno sostegno in tutto il suo iter legislativo». 

 

 

 

 

 

 

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