Rischio dissesto a Reggio, Falcomatà: «Sentenza Consulta manda mezza Italia in default»

Il primo cittadino e l'assessore alle Finanze Calabrò commentano la decisione della Corte Costituzionale: «Il Governo intervenga o saranno i cittadini a pagarne le conseguenze»

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di Redazione
23 giugno 2020
18:38
Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà
Il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà

«Ancora una volta una sentenza della Corte Costituzionale rischia di mandare all’aria i bilanci degli Enti di mezza Italia. Il Governo intervenga immediatamente per evitare lo scempio che l’applicazione della sentenza provocherebbe».

È quanto dichiarano in una nota il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà e l'assessore alle Finanze Irene Calabrò commentando la recente sentenza della Corte Costituzionale sul riordino normativo che consente di dilazionare i piani di riequilibrio in vent'anni.


«Per la seconda volta in pochi anni la Corte ha bocciato una norma dello Stato che andava nella direzione del sostegno agli Enti Locali in difficoltà finanziaria. È chiaro che, senza un intervento immediato del Governo, sarebbero i cittadini a pagarne le conseguenze, con tagli dei servizi, anche quelli minimi che oggi molti Comuni sono in grado di offrire con le loro risicate finanze, e azzeramento dei crediti da parte delle imprese. Ancora una volta si apre un'enorme voragine sociale che investe centinaia di Comuni in tutta Italia».

 

«Auspichiamo un intervento risolutivo ed immediato da parte del Governo, i Comuni non hanno altra possibilità e risorse per porre rimedio ad un problema che ciclicamente mina la stabilità amministrativa dell’Ente. È la stessa sentenza della Corte ad affermare in maniera chiara ed espressa, che l’Esecutivo nazionale ha l’obbligo di intervenire attraverso un sostegno economico nei confronti dei territori più fragili. Già in passato il Viceministro Castelli ha dimostrato di comprendere le difficoltà dei Comuni che provengono da passate gestioni dissennate e che oggi sono alle prese con stringenti piani di riequilibrio».

 

«Insieme ai sindaci di tutta Italia abbiamo già abbracciato una battaglia, a tutela degli interessi dei cittadini, che non può essere ignorata. Su questi temi continueremo ad essere in prima linea e ci appelliamo al Premier Conte e all’intero Esecutivo per un intervento immediato e risolutivo: mandare i Comuni in bancarotta significa fermare l’Italia».

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