«Ho letto con molta attenzione l’intervista che il compagno Fernando Pignataro, segretario regionale di Sinistra Italiana, ha rilasciato al vostro giornale, e a dir la verità mi ha lasciato molto sorpreso che un compagno intelligente e con l’esperienza sindacale e politica anche a livello nazionale, non colga l’importanza di lavorare, non con vuote parole, a un vero e proprio progetto per dare una alternativa alla destra in Calabria e nel Paese, rifugiandosi in quelle che, da quel che è nella mia memoria, non hanno mai portato del bene all’Italia men che meno alla Calabria: mi riferisco alla stantia proposta della cabina di regia, ieri a Palazzo Chigi, oggi, da lui trasportata e con la volontà di imporla politicamente in Calabria con l’esclusiva compagnia del Partito Democratico e del MoVimento 5 Stelle».

A intervenire nel dibattito interno al centrosinistra per la costruzione di una coalizione da contrapporre al centrodestra, è il segretario cittadino del Psi Masino Paonessa, componente della direzione nazionale del partito. Secondo il Psi, l’istituzione della cosiddetta cabina di regia è il «segno evidente che il buon Fernando non ha ancora assorbito la lezione delle ultime elezioni amministrative a Cetraro, Paola e Rende, solo per citare la nostra regione». Secondo l’esponente socialista «non c’è nulla di più sbagliato in Italia e in Calabria in particolare, caro Fernando, dal pensare, politicamente, che qualcuno possa stabilire “un cabina di regia a tre” e tutte le altre forze politiche di centrosinistra, intendendo per queste l’area riformista, da Italia Viva ai Socialisti, da Azione a +Europa, dai Repubblicani ai radicali al movimento LGBTQ+, alla variegata società civile calabrese, che sono in ogni caso determinanti per la vittoria, vista la non autosufficienza delle tre forze politiche proposte dal Segretario di SI per la cabina di regia, siano tenute ai margini delle scelte politico-programmatiche per il rilancio della Calabria».

Se si vuole battere realmente la destra, «in Italia e in Calabria, bisogna necessariamente uscire da questa sindrome di autosufficienza, da troppi anni causa di cocenti sconfitte per il centrosinistra e sedersi attorno a un tavolo, che sia rotondo, senza capitavola e stabilire di comune accordo e da subito il percorso da fare iniziando da un programma riformista per la Calabria, che parli ai Calabresi e non all’élite, senza primogeniture e men che meno cabine di regia, solo così si può creare una comunità coesa in grado di battere la destra. Noi Socialisti su questa linea ci siamo, noi siamo disponibili a sederci a quel tavolo rotondo, sta a tutti gli altri interlocutori di centrosinistra il da farsi e alle forze politiche maggiori quale strada intendono intraprendere, se quella già tante volte percorsa e perdente o una nuova strada che parta dal coinvolgimento di tutti e parli al cuore del popolo calabrese».

Paonessa, infine, rilancia le recenti dichiarazioni di Enzo Maraio, segretario nazionale del Psi quando afferma che “non è possibile continuare ad alimentare il dibattito solo sui social o sulla stampa, non è vincente la scelta di una coalizione a due, Pd e M5S, allargata ad AVS. Non è della cultura socialista la logica dei veti sulle persone, per questioni di simpatie o scontri antichi, o peggio per accontentare certi furori giustizialisti. Non è della cultura socialista costruire coalizioni che siano la somma di partiti senza una visione comune. Serve un progetto, serve capire chi è parte della squadra, serve allargare e concentrarsi su alcuni punti chiave. Ad Elly Schlein e Giuseppe Conte, che stanno facendo nelle rispettive comunità un lavoro importante, va l'invito più incalzante. E' ora”, «a voi la scelta, aggiungo io» – conclude Paonessa.