Chiusura di campagna elettorale con il leader nazionale, il coordinatore regionale Galati e il coordinatore reggino Foti: «La gente deve capire che se vuole delle risposte deve partecipare»
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«Intanto era la prima volta che ci presentavamo nella Regione Marche e abbiamo ottenuto, dal nostro punto di vista, un buon risultato. In Regione Calabria abbiamo una presenza molto più forte e credo che supereremo il 5%».
L’ottimismo continua a farla da padrone nel centrodestra e in particolare in Noi Moderati che insieme agli altri partiti sta tirando la volata al dimissionario Roberto Occhiuto in vista del voto di domenica e lunedì prossimi. Maurizio Lupi è uno dei leader che ieri ha calcato il palco di Lamezia insieme alla premier Giorgia Meloni, ed oggi continua il suo tour elettorale che ha toccato anche Reggio Calabria, dove in compagnia del coordinatore regionale Pino Galati e del coordinatore metropolitano Nino Foti, ha fatto il punto della situazione: «Noi moderati sarà presente in tutte le elezioni regionali con la sua lista, ed è la quarta proposta politica del centrodestra e l'obiettivo è quello, oggi più che mai, rafforzare la proposta moderata portando concretezza, responsabilità, moderazione, l'idea della politica che è la sfida del governo ed è la sfida del fare ed è per questo che stiamo lavorando».
Così, il “Dopo le Marche la Calabria” diventa lo slogan del momento, e per Lupi se si concretizzerà la doppietta, «sarà un ottimo segnale, ma innanzitutto per un'idea della buona politica che è la sfida del governo». D’altra parte per Lupi nelle Marche si è vinto «non perché abbiamo parlato di altri temi, non perché abbiamo descritto la sinistra come il male assoluto, abbiamo vinto perché abbiamo governato bene e i cittadini hanno continuato a dare fiducia al presidente Acquaroli». Per lui, la stessa cosa accadrà qui nella nostra regione: «è il miglior modo anche politicamente per sconfiggere l'avversario che si sta squagliando alla luce del sole: il campo largo è diventato sempre più stretto con tutte le sue contraddizioni. Ma noi auspichiamo un confronto politico che sia nel merito. Si parli delle proposte per la Calabria, e ieri ne abbiamo fatte tantissime, abbiamo detto che abbiamo fatto in quattro anni più di quello che è stato fatto negli ultimi 40 anni, e quindi questo mi sembra la ragione per cui dalla Calabria verrà un segnale importante per la coalizione di centrodestra, per il presidente Occhiuto, e sono sicuro anche per Noi moderati che avrà una affermazione molto importante».
Le aspettative del resto sono alte. Noi moderati punta ad eleggere un consigliere nella circoscrizione centro e spera di riuscire a piazzare il colpo nella circoscrizione Sud che comprende il territorio della Città metropolitana.
«C'è molta fiducia» confida Pino Galati che ricorda l’entusiasmo, non soltanto per i numeri riscontarti in piazza, ma soprattutto – dice lui - per i temi che sono stati portati avanti. Il riferimento è all’annuncio dato dalla Presidente Meloni, per l'avvio dell'uscita dal commissariamento nella sanità, per le questioni portate avanti sia da Salvini e da Maurizio Lupi sui temi della giustizia, e sui temi del giusto reddito come proposto da Roberto Occhiuto che ha parlato di un “reddito di merito” per i giovani universitari.
«C'è stato un popolo che si è ritrovato, soprattutto su un'idea forte – ha rimarcato il coordinatore regionale -: la Calabria non è quella del sottosviluppo e dell'illegalità, la Calabria è anche quella di tanti giovani che vogliono emergere, che studiano, che vogliono costituire tante start-up, una Calabria che vuole essere la prima regione con un'economia basata sull'agricoltura biologica, con un turismo che deve durare tutto l'anno. C'è quindi l'entusiasmo di una regione che vuole essere protagonista. C'era tutto questo ieri a Lamezia Terme».
Dal canto suo Nino Foti è andato dritto al punto, chiamando alla responsabilità non solo la classe dirigente calabrese ma soprattutto i calabresi: «L’unico modo perché siano esauditi i bisogni degli elettori è la politica. In una regione in cui una percentuale così bassa va a votare, la gente deve capire che se vuole delle risposte deve partecipare».