Regione, Roccisano incontra delegazione Associazione Sociologi Italiani

Presenti il presidente regionale ASI Franco Caccia e i vice presidenti Marco Pavone e Giuseppe Bianco
20 settembre 2017
13:28
Federica Roccisano
Federica Roccisano

L’assessore regionale alle politiche sociali Federica Roccisano ha incontrato una delegazione dell’associazione sociologi italiani, in un confronto dove sono stati diversi i temi trattati, molto spazio è stato dedicato alla tematica delle iniziative intraprese dalla Regione per lo sviluppo ed il rafforzamento delle politiche sociali territoriali. L’assessore ha evidenziato che sulla riorganizzazione dei servizi sociali, in Calabria sembra essere arrivato il momento di recuperare il tempo perduto.


Comuni, nuovo perno della programmazione

«Con l’approvazione della delibera di Giunta regionale n. 449 /2016, sono stati definiti – è stato detto - parametri e requisiti strutturali, professionali ed organizzativi a cui i Comuni devono attenersi, per autorizzare il funzionamento dei servizi sociali attivabili per le diverse fasce della popolazione», si legge in una nota regionale. I Comuni saranno il perno della nuova programmazione territoriale, con l’Ufficio di Piano che diventa lo strumento tecnico fondamentale per analizzare scientificamente i bisogni e per progettare, con competenza e creatività, le risposte più efficaci ai differenti bisogni presenti nelle popolazioni dei diversi ambiti territoriali.


 

La figura del sociologo

Tra le figure professionali, che dovranno fornire il loro apporto per consentire alla Calabria di dotarsi di una rete di servizi sociali avanzati, vi sono anche i sociologi. Al termine dell’incontro, la Roccisano, nel ringraziare i sociologi calabresi dell’ASI ha assicurato, «L’incontro di oggi ci aiuterà a qualificare ancora di più le politiche sociali attuate in Calabria e le proposte formulate dalla delegazione di sociologi costituiscono una preziosa risorsa nel contesto della nostra azione di governo nella nuova programmazione dei servizi sociali». Caccia invece ha sottolineato che «la sfida a cui siamo chiamati è quella di mettere in campo idee e strumenti organizzativi nuovi, per un welfare che punti l’attenzione sulla persona, spesso catalogata in funzione delle singole disabilità e non già per le diverse abilità di cui pure dispone».

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