Scambio di battute che non ti aspetti stamattina a Buongiorno in Calabria. Ospiti della finestra elettorale del programma erano Orlandino Greco, candidato dalla Lega nella circoscrizione Nord, e Filippo Sestito, candidato dalla lista Tridico Presidente nella circoscrizione centro.

Fra i tanti argomenti trattati c’è stato il problema atavico dello smaltimento dei rifiuti in Calabria che Roberto Occhiuto ha deciso di affrontare attraverso una grande riforma del settore. Il centrodestra ha infatti dato vita ad Arrical, l’agenzia regionale che si occupa di idrico e rifiuti. L’Agenzia però in questo momento sembra senza una guida perché il presidente del comitato dei sindaci, Sergio Ferrari, si è dimesso perché candidato alle regionali. La manifestazione d’interesse per individuare il nuovo direttore generale, di nomina del presidente della giunta regionale, è ovviamente ferma anche se resta come commissario Luciano Vigna.

Ma su questa riforma Greco non sembra troppo d’accordo. Secondo lui Occhiuto ha «fregato» i sindaci (per legge competenti in materia di acqua e rifiuti). «I sindaci - ha detto Greco - non sono stati in grado, e lo dico con grande chiarezza, di reagire, ma soprattutto in grado di imporre la linea. Il presidente di Arrical, che è nominato dai sindaci, deve avere più peso e io, una volta in consiglio regionale, lo proporrò».

Orlandino Greco ha anche delle riserve sulla gestione dell’idrico. «L’ho già detto quando ero consigliere regionale e si parlava dell’Aic (Autorità idrica calabrese): non sono per una società totalmente pubblica, perché i comuni non hanno la forza di mantenerla. Oggi, al netto se il presidente, c'è o non c'è, Arrical è ferma. Diciamoci che probabilmente va ripensata, va rivista, con un'accelerazione che deve toccare al cuore del problema. Il direttore generale lo devono scegliere i sindaci. Non ho problemi a dirlo perché mi candido con Occhiuto ma io faccio politica e la faccio su quello che ho sempre detto e pensato».

Certo per attrarre imprenditori privati l’investimento deve essere attrattivo. Vista la morosità dei calabresi, l’idrico lo è? «Assolutamente sì, i sindaci o chi per loro devono mettere in campo la loro capacità di riscossione, perché i cittadini devono pagare. Anche nel mio comune sui tributi locali ci sono delle difficoltà. Ma noi facciamo piani di rateizzazione anche lunghi. Nel mio comune siamo arrivati a fare una rateizzazione che supera le 72 rate. La gente piano piano paga. Il problema non è questo. Il problema non è chi non paga, ma l'evasore totale perché non ha neanche il contatore. Servono quindi investimenti di ingegnerizzazione sulle reti».

Critico sull’Arrical è stato anche Sestito. «ll presidente di Arrical, Ferrari, si sapeva da moltissimo tempo, probabilmente da quando si è insediato come presidente della provincia, che si sarebbe candidato a consigliere regionale. Ha probabilmente utilizzato il ruolo per costruire ulteriormente la sua campagna elettorale. E qua sta il limite di questa nostra politica regionale. Non si possono utilizzare le istituzioni per fini personali. Era necessario costruire, come diceva ovviamente Greco, un meccanismo differente interessando delle persone capaci che potevano realmente costruire un processo nuovo sulla gestione dell'acqua».

Sestito poi ha allargato lo sguardo: «Noi abbiamo ad esempio A2A nella nostra provincia che gestisce gli invasi silani con tantissime criticità. Quella convenzione sottoscritta qualche anno fa è in scadenza e andrebbe totalmente ripensata sia per garantire l'acqua agli agricoltori sia per garantire l'acqua ai nostri cittadini nei periodi turistici. Sulla questione dei rifiuti, noi sappiamo che la Calabria è stata negli anni precedenti per tantissimi anni commissariata e il ciclo dei rifiuti ancora oggi non si riesce a chiudere, ma anche lì dobbiamo stare attenti perché il ciclo dei rifiuti in qualche modo in Calabria come il ciclo dell'energia in qualche modo è ancora troppo attenzionato dalla criminalità organizzata».

Sul ciclo rifiuti posizioni diverse dei due candidati. «I rifiuti tal quali - dice Sestito - ancora vengono smaltiti o in discarica, nelle discariche grosse come quella di Columbra dei fratelli Vrenna oppure attraverso gli inceneritori. Dobbiamo chiuderlo questo ciclo, dobbiamo tutti quanti insieme arrivare a chiuderlo in maniera tale da dare risposte concrete ai cittadini ma anche utilizzare i rifiuti come risorse».

Sestito dice quindi di essere contrario al raddoppio, progettato ma non realizzato, del raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. Di diverso avviso è Greco: «Io penso che invece il raddoppio di Gioia Tauro sia fondamentale per la gestione dei rifiuti perché non dimentichiamoci che da qualche anno i rifiuti li portiamo fuori regione con costi triplicati per i cittadini. I costi di conferimento in discarica sono aumentati di ⅚ volte. Allora va bene la differenziata, sono stato fra i primi a farla a Castrolibero nel 2004, ma da sola non basta. Prima di passare alla fase di cambiamento, di progetto dove tutti quanti differenziano, il tempo ne passa. Allora, il tema vero è l'educazione dei cittadini che non si fa in poco tempo. Ci arriveremo sicuramente, ma nel frattempo oggi i rifiuti non possono essere versati in discarica a meno che non triplichiamo le tasse per i cittadini».