Santelli (Fi): «Calabria ultima in Europa, serve una nuova classe dirigente»

La coordinatrice regionale forzista non ha dubbi: «Siamo diventati l'ultima regione in tutti gli indicatori statistici. I cittadini puniscano con il voto»

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di Redazione
28 aprile 2019
14:08
Fi, Santelli
Fi, Santelli

«Nel 2011, prima che cadesse il Governo Berlusconi, il lavoro precario in Calabria era al 14,8% e il tasso di disoccupazione era superiore di 4 punti alla media nazionale: dopo otto anni il lavoro precario è al 20% e la disoccupazione è raddoppiata». Lo afferma, in una nota, la coordinatrice regionale di Forza Italia, la deputata Jole Santelli.

«In otto anni - aggiunge - la nostra regione è sprofondata, con un decremento di due miliardi di euro sulla dotazione erariale per la spesa storica. Siamo diventati l'ultima regione d'Europa in tutti gli indicatori statistici e il Governo gialloverde, in un anno, non ha fatto nulla per invertire il trend. Dove sono finiti i 3,2 miliardi di euro deliberati dal Cipe, proprio durante il Governo Berlusconi, per l'ammodernamento della 106 jonica e la prosecuzione dell'Alta velocità fino a Reggio Calabria? La nostra regione è quella che paga il conto più salato nella ripartizione delle risorse, così come avvenne con il decreto Monti, nel 2012, in sede di coesione, per pagare i debiti nazionali. Una buona parte del merito di questo abbandono va condiviso con il Pd e con una Giunta regionale che è la peggiore mai avuta». Una Giunta, a giudizio della Santelli «che ha contribuito alla devastazione del settore sanitario, ha una percentuale di spesa irrisoria sui fondi comunitari ed ha bloccato ogni innovazione possibile».


«Siamo l'unico partito a difendere quotidianamente la regione e siamo impegnati a difenderla strenuamente dalla dimenticanza di un Governo a trazione nordista e da una Regione che non ha alcuna autorevolezza nemmeno per ingaggiare una battaglia di interlocuzione con Palazzo Chigi. Oliverio si trincera dietro il residuo di potere clientelare che esercita, ma non ha avuto nemmeno il sussulto di dignità di reagire alle inefficienze del Governo. La Calabria - conclude Jole Santelli - deve affidarsi ad una classe dirigente che non sia quella vecchia e feudale che per 30 anni l'ha tenuta ostaggio ma cambiare pagina e punire con il voto chi l'ha condotta verso il baratro».

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