Seicentomila euro per farsi prendere… in Giro. Con Calabria Pop la Regione rischia un altro flop

È quanto la Cittadella ha versato al gruppo Rcs per sponsorizzare la corsa ciclistica, ma i primi risultati lasciano a desiderare: lo stand allestito a Mileto vuoto e circondato da rifiuti. Alle parole della governatrice Santelli sull'iniziativa promozionale i cittadini rispondono con ulteriori critiche alle tarantelle silane (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Camillo Giuliani
10 ottobre 2020
12:35
Jole Santelli sul podio della tappa Mileto-Camigliatello del Giro d’Italia (foto Facebook)
Jole Santelli sul podio della tappa Mileto-Camigliatello del Giro d’Italia (foto Facebook)

Pane, origano e pomodori? Polpette, olio e peperoncino? Povertà (dilagante), occupazione e pulizia (che non ci sono)? Piombo, omertà e parentopoli? No, basta con stereotipi o problemi irrisolti: l'acronimo “Pop” in riferimento alla Calabria sta per poesia, oro e passione.

Almeno secondo la Regione che, in pieno trip da comunicazione emozionale, per convincere anche gli altri della cosa ha deciso di spendere 610mila euro.

I soldi andranno al gruppo Rcs, quello della Gazzetta dello Sport per intendersi, che in questa strana edizione del Giro d'Italia avà come unico partner istituzionale proprio la Cittadella.


L'immagine della Calabria e le gaffes

La governatrice, si sa, tiene molto all'immagine e lo ha dimostrato fin dalla campagna elettorale in cui nei suoi santini 2.0 c'era un tale abuso di fotoritocchi da averla trasformata in un ibrido tra se stessa, Emily Ratajkowski e una Kardashian a vostra scelta. Peccato che poi il proliferare di gaffes della stessa presidente regionale – ultima ma non ultima quella, più folk che pop, della tarantella sangiovannese in barba alle proprie ordinanze anti Covid – abbia contribuito a rafforzare la cattiva nomea della Calabria, più che il suo buon nome.


E peccato che anche il vice governatore Spirlì - tra avversari politici definiti figli di Satana, prodotti a km 0 finlandesi marchiati Lega e sproloqui autoassolutori sull'utilizzo dei termini “frocio” e “negro” – ci abbia aggiunto del suo affinché l'immagine della nostra regione peggiorasse, se possibile, ulteriormente.

I punti cardinali

In attesa di ammirare gli spot targati Muccino e le relative orde di turisti oppure i grandi eventi culturali spariti dal calendario, sarà lo slogan “Calabria Pop” per il momento a farsi carico del compito di contribuire allo sviluppo di «un sistema integrato di promozione in grado di aumentare la notorietà del marchio Calabria in tutte le sue declinazioni e di intercettare nuovi segmenti di domanda».


Poesia, oro e passione – spiega Santelli dalla sua bacheca di Facebook – saranno «i nuovi punti cardinali di una comunicazione che vuol restituire l’identità di una regione popolare, accessibile, valorosa, per modificare un’immagine pubblica a volte stereotipata». Pazienza se normalmente i punti cardinali sono quattro e non tre. L'obiettivo resta senza dubbio lodevole – al suo conseguimento sarebbe forse il caso contribuissero anche i membri di Giunta e Consiglio, impegnati finora più che altro ad allontanare il traguardo – ma, a giudicare dai primi segnali, non sembra semplice raggiungere.

Stand desolanti e prese in... Giro

Nonostante i 457.500 euro di fondi Ue e i 152.500 a carico dello Stato stanziati dalla Calaria per Rcs, gli spettatori della corsa nelle tappe locali hanno potuto ammirare lo stand alla partenza della tappa di Mileto circondato da rifiuti più che da persone; apprendere che a Cosenza scorre il fiume lucano Basento e non il Busento; gustarsi la presa in... Giro dei commentatori della corsa sull'eventualità che nel capoluogo bruzio sia davvero sepolto il tesoro dell'antica Roma depredata da Alarico, leggenda che l'amministrazione di cui la stessa Santelli era vice sindaco fino alla candidatura contro Callipo, Tansi e Aiello vorrebbe trasformare in attrazione turistica.


Se poi si vanno a leggere i commenti sui social network all'iniziativa promozionale annunciata dalla governatrice di poesia e oro è difficile trovarne. In compenso, è parecchia la passione messa negli innumerevoli insulti generati dalla tarantella silana dei giorni scorsi, protagonista indiscussa anche dei post sul ciclismo. Ma i calabresi sono livorosi, si sa.

Cosa abbiamo pagato

Certo, restano ancora 14 tappe, oltre alle sette già svolte, in cui lo slogan e il logo partoriti dagli esperti di comunicazione santelliani campeggeranno su striscioni piazzati lungo il percorso che attraverserà il resto del Paese. Avremo un gonfiabile negli ultimi 10 km di ogni tappa. E ad ogni partenza ed arrivo ci sarà uno stand targato Calabria (si spera migliore di quello di Mileto), così come non mancheranno le pubblicità istituzionali sul sito del Giro e sulla pagine della Rosea. Ma più che a poesia, oro e passione il pensiero alla vista dell'acronimo scelto finora è andato a una pessima operazione pubblicitaria: il pop ha fatto flop?

 

giuliani@lactv.it

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