«Più tamponi o sarà il dramma», Senise (Forza Castrovillari) avverte la Regione

Il presidente de Movimento chiede di puntare su una diagnosi preventiva per evitare che troppi un numero elevato di malati possa fare saturare i posti in terapia intensiva

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di Redazione
30 marzo 2020
14:54

«Ancora troppi pochi tamponi e l’approccio alla diagnosi dei pazienti affetti da Covid-19 deve avere misure correttive se si vuole evitare il dramma degli ospedali delle regioni del Nord, in particolare la Lombardia che ha fatto registrare il maggior numero dei morti».     

 


Lo ha dichiarato Roberto Senise, presidente del Movimento politico Forza Castrovillari, Pollino-Sibaritide, intervenendo sull’emergenza coronavirus.

 

«Le misure restrittive del Governo – ha aggiunto Senise - in aggiunta alle ordinanze di contenimento del presidente della Giunta Regionale Jole Santelli, non bastano ad evitare il diffondersi del mortale virus se non attraverso un protocollo diagnostico tempestivo non solo ai sintomatici, ma anche ai paucisintomatici cosi come a tutti gli operatori sanitari, forze dell’ordine e cassiere dei supermercati».

 

«Bisogna fare più tamponi e più test rapidi, anche se l’affidabilità di quest’ultimi è al 90% - continua - coinvolgendo tutti i laboratori analisi delle strutture ospedalieri e territoriali della Calabria per evitare che pazienti curabili a casa arrivino in ospedale. Infatti, la prima settimana è fondamentale e se si facessero più tamponi o test rapidi a chi ha pochi sintomi incominciando da subito a curarli, molti pazienti non avrebbero bisogno dell’ospedalizzazione riducendo alla fonte il danno, molte volte irreversibile del paziente. Nella prima settimana dei primi sintomi si perde tempo prezioso e per questi pazienti non si fa nulla e molti non vengono individuati e quelli individuati vengono messi in isolamento fiduciario». 

 

«Invece – secondo Senise - con un nuovo approccio diagnostico e potenziando tutti i laboratori analisi degli ospedali Hub e spoke della Calabria ed utilizzarli a individuare precocemente, già nei primi tre giorni dopo i primi sintomi da coronavirus, alcuni marcatori sierologici come la proteina C reattiva, ferritina, emocromo ed Ldh si conosce già da subito i pazienti che avranno una risposta immunologica forte che inevitabilmente porta alla terapia intensiva».         

 

«Troppo pochi i tamponi effettuati, circa 7000 fino ad oggi – conclude Senise - in una regione che sta facendo registrare giorno dopo giorno un aumento considerevole dei contagi da Covid-19.  Ecco perché devono essere coinvolti i laboratori analisi delle strutture ospedalieri di tutta la Calabria per fare tamponi a tappeto. In Calabria siamo ancora in tempo evitando i ritardi diagnostici prima che tutti i posti di terapia intensiva diventino saturi».    

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