L’emendamento

Terzo mandato, la Lega lo vuole per tutti i sindaci e i governatori: ecco chi potrebbe goderne in Calabria

Il partito di Salvini ha presentato un emendamento al decreto elettorale al fine di estendere la possibilità per i primi cittadini di restare alla guida del Comune anche laddove si superino i 15mila abitanti

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di Antonio Clausi
14 febbraio 2024
06:30

Lunedì la Lega ha presentato in commissione Affari costituzionali del Senato un paio emendamenti al decreto elettorale, in cui chiede di elevare da due a tre il limite dei mandati sia per i presidenti di Regione che per i sindaci di tutte le città. Questo indipendentemente dalla popolazione, perché di recente il Consiglio dei Ministri aveva dato l’ok ai Comuni fino a 15mila abitanti. Verranno discussi già questa settimana e c’è la possibilità che vengano accolti.

Qualora avvenga, gli effetti in Calabria sarebbero immediati per il comune di Montalto Uffugo in provincia di Cosenza, ma nel 2025 anche Giuseppe Falcomatà e Mimmo Lo Polito e nel 2026 Paolo Mascaro potrebbero essere attratti dalla prospettiva di cimentarsi ancora con gli elettori di Reggio Calabria, Castrovillari e Lamezia Terme. Nel caso dell’esponente democrat il discorso si intreccerebbe con quello delle Regionali, considerato che insieme a Flavio Stasi (già adesso in campagna elettorale per la rielezione a Corigliano Rossano) e Franz Caruso (Cosenza) è uno dei papabili per sfidare il centrodestra per il post-Occhiuto.


Tornando a Roma, un altro emendamento è stato presentato da Meinhard Durnwalder del Svp che propone di abrogare tout-court tutti i limiti per i mandati dei primi cittadini. Durnwalder ha depositato anche una proposta di modifica più circoscritta, che eleva dai 15mila ai 30mila il tetto della popolazione delle città per le quali il limite dei mandati dei sindaci sale da due a tre. Contraria invece Italia Viva, secondo Matteo Renzi infatti «due mandati per un sindaco sono sufficienti, per un governatore è diverso».

Se dovesse passare la linea del Carroccio, a Montalto Uffugo godrebbe subito dei benefici della legge Pietro Caracciolo. Le carte si rimescolerebbero in un batter d’occhio, al punto che anche le candidature fin qui palesate o solo paventate potrebbero già essere archiviate. Come noto, finora sono scesi in campo Mauro D’Acri che sostiene di avere otto liste a supporto, Antonio Brogno che ha offerto insieme ad Italia del Meridione la sua candidatura e l’ex segretario della Cgil Calabria e della Cgil Veneto Emilio Viafora. Ancora in bilico gli asset del centrodestra (con Gigi Catanzaro e Biagio Faragalli che fremono) e del Partito Democratico (Luigi Formoso è in pole position).

Lo scorso 25 gennaio, invece, il Consiglio dei ministri mostrò il semaforo verde al decreto legge per l’election day, che fissa le elezioni europee all’8 e 9 giugno con possibilità di svolgere contestualmente amministrative e regionali, accorpando al provvedimento la modifica dei limiti per i mandati ai sindaci fino a 15mila abitanti. A beneficiarne in provincia di Cosenza sono stati i primi cittadini Antonio Russo (Crosia), Antonio Palermo (Mendicino), Virginia Mariotti (San Marco Argentano), Ferdinando Nociti (Spezzano Albanese),Paolo Montalti (Villapiana), in provincia di Catanzaro Francesco Mauro (Sellia Marina) e in provincia di Reggio CalabriaFrancesco Cosentino (Cittanova). Tutti ai nostri microfoni hanno già palesato le loro intenzioni.

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