Dal rilancio degli ospedali alle politiche per i giovani, l’europarlamentare illustra i suoi pilastri per arrivare alla Cittadella per la Calabria. Accanto a lui Giuseppe Conte e i leader del campo largo Irto, Orrico Principe, De Nisi e Zoccali
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E' condensato in un agile libretto di 20 pagine e 10 punti cardine il programma elettorale presentato da Pasquale Tridico a Catanzaro. Il candidato di centrosinistra per la guida della regione, supportato da sei liste, ha tenuto una conferenza alla presenza tra gli altri del segretario dem Nicola Irto, dell'ispiratore del progetto riformista Sandro Principe, e dei leader Salvatore Zoccali per i Repubblicani e Francesco De Nisi per Azione.
I punti programmatici
«Io non sopporto l'idea di andare per strada e sentire la gente chiedermi un posto – ha detto l’ex presidente Inps – La sanità è in una situazione al collasso, disastrosa, dobbiamo ricostruire le aree interne anche, dobbiamo far partire questi ospedali, dobbiamo reclutare, dobbiamo dare incentivi appropriati, quindi questa è la prima cosa»

Nei dieci punti programmatici ci sono: 1) Sanità 2) Imprese, sviluppo industriale e innovazione digitale 3) Lavoro, welfare, diritti sociali e terzo settore 4) Trasporti ed infrastrutture 5) Turismo, pesca ed agricoltura 6) Fondi europei e Pnrr 7) Aree interne 8) Ambiente, acqua ed energia 9) Istruzione, università, cultura e sport 10) Legalità, governance, istituzioni ed autonomia
Massimo aplomb del candidato sull'esito dei primi sondaggi.
«Io penso che i sondaggi fatti ad agosto -ammica con un sorriso sornione Tridico – quando ancora non ero candidato, siano poco attendibili, dopodiché noi siamo più forti.»
Modello Calabria
Nel breve ma intenso tour calabrese l'eurodeputato è stato accompagnato dal suo mentore, l'ex premier 5 Stelle Giuseppe Conte.
«Ogni volta che vengo e anche questa volta ovviamente il tema è la sanità, la sanità direi che è il primo posto e poi ci sono tante altre urgenze. Questo programma – sottolinea Conte – offre la possibilità di costruire un modello Calabria, è un progetto questo che è veramente di ampio respiro, molto puntuale, credo che davvero la svolta sia portata in mano.Inevitabile l'affondo sulle logiche sociali del governo Meloni. Io trovo vergognoso che dopo aver fatto favore ai signori delle banche facendoli arricchire con miliardi e miliardi, dopo aver fatto favore alle industrie delle armi, ai signori della guerra, alle banche, alle imprese assicurative, fanno cassa sui poveri dopo di un miliardo e mezzo, che è una misura insignificante rispetto all'arricchimento dei poteri forti»