Terremoto in Comune

Vibo, si dimette il vicesindaco Primerano: «Non ci sono più le condizioni per la mia permanenza in giunta»

La decisione in vista dell'imminente rimpasto. L'ormai ex assessore annuncia la sua scelta con una lettera indirizzata al primo cittadino Maria Limardo

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di Redazione
5 giugno 2022
20:35
Domenico Primerano
Domenico Primerano

Il vicesindaco del Comune di Vibo Valentia Domenico Primerano si dimette dall’incarico. E lo fa attraverso una lettera inviata al sindaco Maria Limardo e agli organi di informazione. Una decisione che arriva in vista del rimpasto di giunta. Domenico Primerano era tra gli assessori fortemente contestati da parte della maggioranza nel suo insieme.

Nella lettera di dimissioni - non solo dall'incarico di vicesindaco ma anche da quello di assessore -, Primerano si rivolge al primo cittadino Limardo e la ringrazia per «avermi offerto l’onore e la possibilità di mettermi al servizio della comunità vibonese, ho accettato con grande entusiasmo e responsabilità l’incarico affidatomi (di vicesindaco e assessore alla programmazione strategica, alla governance locale e cittadinanza attiva ), con impegno di lavorare per tutta la città di Vibo Valentia, con i cittadini e per il bene comune, sulla base del tuo programma elettorale e del patto con le associazioni. L’obiettivo della mia chiamata era di far parte di una squadra di assessori, alcuni tecnici, per rilanciare la città attraverso una buona politica fatta di competenze, correttezza , trasparenza e legalità. Come tecnico ho accettato l’incarico e ribadisco non mi sono sottratto all’assunzione delle responsabilità politiche e non solo».


«Sin dall’inizio del mandato – continua Domenico Primerano – ci siamo trovati in una tempesta perfetta (non è questo il momento per ricordare gli avvenimenti), che con grande impegno e serietà abbiamo affrontato per non affondare e adesso si vedono i risultati e il futuro sarà sicuramente migliore. Nel corso di questi tre anni di amministrazione il quadro politico cittadino è mutato a seguito di cambiamenti di posizione nei gruppi consiliari, determinando in tal modo scomposizioni e ricomposizioni, che hanno comportato la revisione delle rappresentanze in Consiglio comunale. Proprio la conformazione dell’attuale maggioranza, la sua specifica caratterizzazione, pone il problema della mia permanenza in Giunta: ed essendo io un tecnico, ritengo non sussistano più le condizioni della mia presenza nell’esecutivo comunale».

E ancora: «Le regole della politica sono queste e io le accetto. E siccome sono sicuro che tu sei il sindaco che può traghettare la città verso il cambiamento, ritengo che per il rispetto che ti porto io mi debba fermare qui. Devo però - aggiunge Primerano - fare qualche riflessione, che spero tu possa recepire: è molto importante per il cambiamento, la collaborazione con la democrazia di prossimità (associazioni e cittadini attivi e responsabili), oltre che con la democrazia rappresentativa (consiglieri eletti) per consolidare il comune obiettivo dello sviluppo socio economico di Vibo Valentia. Mi riferisco al rapporto tra la rappresentanza formale e quella sostanziale; mi riferisco alla questione se essa vada in via esclusiva legata alla sola colorazione politica, per garantire una dignitosa vita democratica; e, ancora, se i gruppi politici, riconosciuti dalla Costituzione, cerniera tra i cittadini e il governo locale, siano realmente capaci di assolvere a tale compito oppure siano gruppi autoreferenziali. Sono questioni di grande attualità, (sfiducia nella politica e nei corpi intermedi), che sintetizzano le difficoltà che si registrano sui social e impongono una riflessione seria e profonda e un confronto più generale finalizzato alla crescita civile e democratica della nostra comunità. Sono questioni che, come da te portate avanti magistralmente, alzando il livello del confronto, potrebbero ridurre il divario tra la città reale e la città istituzionale, tra governati e governanti».

«D’altra parte – prosegue Domenico Primerano – è impossibile trasformare Vibo Valentia in una città moderna e sostenibile in pochi anni. Occorre come abbiamo fatto, discuterne con la forze produttive e sociali e con il terzo settore, infatti non ci si può affidare solo alla classe dirigente politica, per il rilancio del territorio. È necessario condividere il progetto con i cittadini attivi che, a ragione diffidano di chiunque si avvicini cercando di programmare il loro futuro, e dimostrare con i fatti il cambiamento. Armonizzare bisogni, linee programmatiche, norme, risorse economiche e finanziarie, risorse umane e macchina amministrativa, garantire i servizi e contemporaneamente risanare il bilancio, non è facile se si vuole trasformare la città. Non è possibile cambiare tutto e subito – sottolinea – ed è forse difficile anche pensarlo.

Al contrario il cambiamento richiede capacità di analisi e sintesi, studio, di relazione e interazione, di ascolto e concretezza di soluzioni. In sostanza un esercizio sistematico di assunzione di responsabilità. Su questo mi sono speso h24 negli incarichi che mi hai affidato facendo del mio meglio, con umiltà, correttezza e soprattutto trasparenza massima e sempre con profondo senso di legalità. Ho messo a disposizione della città e dell’amministrazione, le mie competenze ed il mio tempo sottraendolo ai miei familiari, ai quali sono grato per avermi sostenuto in questo prestigioso incarico. È stato un impegno forte e qualificante per la mia vita. Insieme abbiamo lavorato molto. Si dovrà lavorare ancora tanto. Vibo Valentia nei prossimi mesi ed anni sarà un cantiere. Volendo con un po’ di coraggio si può ripartire tutti insieme per la programmazione e realizzazione di Vibo2030@, (con i propri distinguo) basta solo volerlo».

L’ex vice sindaco prosegue con i ringraziamenti: «Ti ringrazio, Maria, per la fiducia e la stima fin qui assicuratami. Ti riconosco intelligenza politica, gentilezza ed energia, capacità amministrativa ma anche maggiore coraggio di cambiare, in modo di svegliare la città. E lo dico con affetto. Ti auguro di raccogliere in questi due anni di mandato i risultati della azione amministrativa per cui ti sei spesa senza un attimo di tregua. Ringrazio la Giunta con la quale ho percorso un pezzo di strada condividendo il lavoro di squadra, problemi e soluzioni, confronto, speranze, preoccupazioni, visioni, attese. Le auguro un buon fine mandato che immagino ricco di soddisfazione e di risultati.
Ringrazio il presidente del Consiglio, i consiglieri di maggioranza per la collaborazione e condivisione, non ho avuto – sottolinea – nessun contrasto in questi tre anni, ma anche i consiglieri di opposizione il cui pungolo spesso è stato di sprone a fare di più e meglio, augurando a tutti i migliori successi per la Città, al di là delle polemiche.
Ringrazio i cittadini tutti, il mondo imprenditoriale e sindacale ed il mondo delle associazioni che mi hanno sostenuto con partecipazione per la rinascita della Città. Non sempre ho potuto dare le risposte desiderate e attese ma non ho mai fatto promesse che non potessero essere mantenute. Ringrazio i Responsabili di Servizio e tutti i dipendenti comunali, per il lavoro fatto in questo periodo di pandemia per garantire ai cittadini i servizi essenziali, nonostante la carenza di organico, con il massimo della collaborazione possibile. Ringrazio la D.ssa Teti e il Segretario Generale Dott. Domenico Libero Scuglia per la massima e competente collaborazione. Ringrazio lo Staff del Sindaco Pino Colloca, Antonia Cirillo, Stella Ciancio , lo staff del Presidente del Consiglio Luciano La Gamba e lo staff della Segreteria Generale Eleana Grande, per la collaborazione. Ringrazio, la mia Segretaria Michela Zappone per l’impegno profuso, nello svolgimento dei compiti istituzionali. Ringrazio, infine, gli organi di stampa per aver sempre rispettato il mio lavoro e le mie idee di cambiamento, con l’auspicio – conclude – di buona informazione sia sulle criticità che sui successi».

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