Governo Meloni

Wanda Ferro punta alla commissione Antimafia, Mangialavori in corsa per diventare sottosegretario

La deputata di Fdi vorrebbe presiedere la bicamerale ma viene indicata da più parti come possibile viceministro all’Interno. Il coordinatore azzurro tra i prescelti di Berlusconi. Calano le chance del leghista Saccomanno

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di Pietro Bellantoni
28 ottobre 2022
12:19
Da sinistra: Wanda Ferro e Giuseppe Mangialavori
Da sinistra: Wanda Ferro e Giuseppe Mangialavori

I bene informati sono sicuri: Giuseppe Mangialavori potrebbe essere l’unico calabrese veramente in corsa per un posto di sottogoverno. Se il deputato azzurro non dovesse farcela, questa regione potrebbe ritrovarsi senza alcuna rappresentanza nell’esecutivo di Giorgia Meloni (a parte la ministra Eugenia Roccella, eletta qui ma di origini bolognesi).

L’altra grande pretendente è infatti Wanda Ferro, indicata da più parti come possibile viceministro all’Interno. La deputata meloniana avrebbe però nel mirino un’altra poltrona.


Verso l’Antimafia?

Fonti qualificate di Fdi raccontano che Ferro aspiri a diventare il (Meloni docet) nuovo presidente della commissione Antimafia. Un incarico di grande rilievo politico che, nella scorsa legislatura, è stato svolto da un altro calabrese, l’ex grillino Nicola Morra. Lo sprint di Ferro verso la bicamerale la tirerebbe così fuori dalla corsa per il sottogoverno; corsa che al momento vanta tantissimi partecipanti. I posti in palio sono però una trentina, insufficienti per accontentare tutti.

I nomi

In Fdi, oltre ad Alfredo Mantovano (Presidenza del Consiglio) e Giovambattista Fazzolari (Attuazione programma) scalpitano, tra gli altri, esponenti di prima fila del partito come Maurizio Leo, Alessio Butti, Edmondo Cirielli e Augusta Montaruli.

Berlusconi spinge invece per Paolo Barelli, Francesco Paolo Sisto, Valentino Valentini, Alberto Barachini. Tra i favoriti anche la deputata messinese Matilde Siracusano, compagna del presidente della Calabria Roberto Occhiuto.

Quanto a Mangialavori, il Cavaliere lo vorrebbe sottosegretario alle Infrastrutture o al Sud. Lo stesso deputato, nel giorno della fiducia al Governo Meloni, ha dedicato il suo intervento al Mezzogiorno («la questione meridionale torni a essere una priorità»), elogiando apertamente il ministro delle Politiche di coesione, Raffaele Fitto («è competente e conosce bene le esigenze del Meridione»).

La Lega

C’è ressa anche nella Lega. Salvini ha la necessità di piazzare alcuni fedelissimi nei pochi posti di sottogoverno disponibili. I nomi più frequenti sono quelli di Nicola Molteni, Edoardo Rixi, Lucia Borgonzoni, Vannia Gava. Nell’elenco figurerebbe pure una vecchia conoscenza calabrese, l’ex responsabile regionale Cristian Invernizzi.

Il vicepremier, durante il consiglio federale che ha preceduto le consultazioni al Quirinale, aveva anche paventato la possibilità di ripescare i commissari territoriali non eletti in Parlamento. Ecco perché nei giorni scorsi molti quotidiani nazionali hanno incluso tra i papabili Giacomo Saccomano, candidato alla Camera alle ultime elezioni. Ora però, secondo autorevoli esponenti della Lega, le quotazioni del commissario calabrese sarebbero in calo.

Gli scenari in Giunta

Qualcuno, nel Carroccio, ipotizza che, in alternativa, Saccomanno potrebbe essere proposto a Occhiuto come sostituto di Tilde Minasi – eletta in Senato – nella Giunta regionale. Un’opzione che troverebbe diversi ostacoli. Il primo: Fdi, a cui spetta indicare il successore di Fausto Orsomarso – anche lui neo parlamentare – dovrebbe proporre una donna al posto di uno dei due principali pretendenti, il sindaco di Locri Giovanni Calabrese e il coordinatore cosentino Angelo Brutto.

Il secondo: lo stesso Occhiuto non sarebbe in alcun modo disposto a firmare la nomina di Saccomanno, anche se a chiederglielo fosse Salvini in persona. Il governatore, raccontano i bene informati, non avrebbe infatti ancora digerito le critiche che il commissario leghista gli ha rivolto, pochi mesi fa, in merito ai fondi del Pnrr dedicati all’alta velocità («finalmente si è reso conto delle difficoltà in cui vive la Calabria»).

Le scelte di Occhiuto

Si vedrà. La scelta delle new entry non sembra comunque imminente. A Occhiuto – spiegano dalla Cittadella di Germaneto – non dispiacerebbe che Minasi e Orsomarso mantenessero il doppio ruolo fin quando possibile. Il governatore, assieme a Sestino Giacomoni, sta curando tutte le trattative romane per conto di Fi e vorrebbe concentrarsi sulle partite del sottogoverno e delle commissioni parlamentari. Senza dimenticare le incombenze calabresi, tra cui la scelta dei nuovi direttori generali della Regione, in scadenza il 7 novembre.

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