Il bluff delle assunzioni in sanità. A Catanzaro si rischia la chiusura dei reparti

Il paradosso del nuovo piano assunzionale che sta provocando la paralisi dell'azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio. In realtà si tratta di vecchie autorizzazioni firmate dall'ex commissario Massimo Scura

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di Luana  Costa
4 ottobre 2019
06:43

Si scrive "fabbisogno" ma si legge "ricognizione". E' questa l'operazione che sta dietro il "nuovo" piano di assunzioni decretato nei giorni scorsi dal commissario ad acta, Saverio Cotticelli, e dal subcommissario, Maria Crocco. Dove in effetti di nuovo vi è ben poco dal momento che le assunzioni contenute nel decreto numero 135 altro non sono che vecchie autorizzazioni validate nel corso degli anni dal tavolo interministeriale di verifica ma non ancora trasformate in relative assunzioni da parte delle aziende del servizio sanitario regionale. Ed è sufficiente, infatti, scorrere le tabelle che accompagnano il provvedimento commissariale per rendersi conto che il piano "spacciato" per nuove assunzioni altro non è se non una banale operazione ragionieristica che ha messo assieme i vecchi decreti firmati dal precedessore alla guida della sanità calabrese, Massimo Scura, ma riattualizzati sulla base delle assunzioni non ancora effettuate nelle aziende sanitarie e ospedaliere. E' in particolare nel prospetto B che si può trovare la sintesi: in totale le unità di personale autorizzate dai decreti commissariali 111, 112 e 113 del 2017 e poi ancora dal 4 e dal 31 del 2018 sono 1.320. A fronte dei posti autorizzati le aziende calabresi hanno assunto solo 891 unità; la differenza tra la prima e la seconda cifra dà come risultato, appunto, 429: il numero del personale da assumere secondo il "nuovo" piano varato dal commissario Saverio Cotticelli e dal vice Maria Crocco.

 


Il caso Catanzaro

Un bluff si direbbe se la situazione non fosse davvero tanto seria da far rischiare il tracollo ad alcune delle aziende che in questo gioco al massacro si avviano inesorabilmente verso la chiusura dei reparti. E' il caso, ad esempio, dell'azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro che del "nuovo" piano di assunzioni ha beneficiato ben poco e non poteva essere diversamente dal momento che il nosocomio catanzarese da inizio anno e fino al 5 di luglio ha forsennatamente espletato concorsi e proceduto alle assunzioni autorizzate prima di giungere al blocco del turn over per mesi annunciato, dopo la certificazione del disavanzo da parte del tavolo di verifica interministeriale. E infatti il 5 di luglio giunge la nota firmata dal commissario Cotticelli che sospende tutte le procedure concorsuali. Tutte le aziende rimangono con i concorsi a metà non ancora portati a termine come, ad esempio, il policlinico universitario Mater Domini che ne aveva banditi diversi ma in particolare due per assumere un gran numero di infermieri e operatori sociosanitari, proprio le stesse unità che adesso gli vengono riconosciute nel decreto 135: 16 infermieri e 68 operatori sociosanitari oltre a dieci medici.

 

Tracollo in vista 

Al Pugliese infatti su 239 posti autorizzati dai precedenti decreti commissariali, si era già proceduto all'assunzione di 223 unità con una differenza di 16, tra cui anche amministrativi e avvocati. Nulla il provvedimento dice, e d'altro canto non potrebbe essere diversamente, sulla sostituzione del personale precario che a breve lascerà le corsie dell'ospedale senza beneficiare di un rimpiazzo. La struttura commissariale sul punto non ha concesso deroghe costringendo adesso il nosocomio catanzarese ad un riassetto interno che comporterà drastici tagli e ridimensionamenti delle attività assistenziali. Nella giornata di ieri il reggente dell'azienda, Antonio Mantella, ha infatti convocato un collegio di direzione per confrontarsi con i capo dipartimento e giungere ad una soluzione condivisa. Per ora sul tappeto ve n'è una sola percorribile: quella della chiusura dei reparti specialistici. E' ciò che avverrà con ogni probabilità nell'area chirurgica, dove le unità operative di Chirurgia Vascolare, Toracica, Plastica, Senologica e la Breast Unit saranno accorpate a causa della carenza di personale in una unica: quella Generale. Circa 150 i dipendenti tra medici, infermieri, operatori sociosanitari e dirigenti sanitari che a breve dovranno essere licenziati ma nessun "nuovo" piano assunzionale è stato varato dalla struttura commissariale per evitare la destrutturazione di una delle aziende che nell'area centro della Calabria fornisce il maggior numero di risposte di cura e assistenza.

 

Luana Costa

 

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Giornalista
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