La buona sanità calabrese, due trapianti di rene all’Annunziata di Cosenza
I medici del nosocomio bruzio all’opera su due pazienti in dialisi: «Grande sforzo grazie allo spirito di servizio dei chirurghi»
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Non è andata in vacanza l’equipe epatobiliopancreatica dell’Ospedale Annunziata di Cosenza che, nel mese di agosto, ha effettuato due trapianti di rene. «Gli interventi - comunica l'azienda ospedaliera - eseguiti nei giorni 19 e 20 sono stati possibili, con un grande sforzo organizzativo e produttivo e grazie allo spirito di servizio dei chirurghi Sebastiano Vaccarisi e Vincenzo Pellegrino - che hanno rinunciato, rispettivamente a riposo e ferie – insieme alle equipes di Anestesia (dott.ri Buonofiglio, Sicoli, Silvagni, Maiarota e Caruso guidati dal dott. Pino Pasqua), di Nefrologia guidati dal dott. Renzo Bonofiglio e degli infermieri strumentisti del nuovo blocco operatorio “A. Petrassi” (caposala: F. Pisano).
I trapianti sono stati eseguiti su due pazienti – di sesso maschile - di 25 e 55 anni, di Mirto e Mesoraca, entrambi in dialisi da un anno. Sul primo paziente è stato trapiantato un rene proveniente da una donatrice trentenne, vittima di trauma cranico; sul secondo paziente è stato trapiantato il rene di un settantenne deceduto per emorragia celebrale. Entrambe le donazioni sono avvenute a Catanzaro, coordinate dal Centro regionale Trapianti, diretto dal dr Pellegrino Mancini. I pazienti stanno bene, hanno ripreso la diuresi spontanea e presto faranno ritorno a casa».
«Salgono a 14 - si sottolinea - i trapianti di rene effettuati dall’equipe dei dr. Vaccarisi e Pellegrino nell’anno in corso, consolidando una performance in termini di produzione ed erogazione servizi sanitari di grande importanza e competitività con il trend produttivo delle altre Regioni. Si conferma l’andamento già registrato nel primo semestre: all’Annunziata di Cosenza i trapianti di rene raddoppiano, rispetto a quelli effettuati nello stesso periodo dello scorso anno, nonostante le difficoltà oggettive derivanti dall’ assenza di management e dello stallo causato, di fatto, dal Decreto Calabria, pur riconoscendo gli sforzi compiuti dall’attuale reggenza. E si conferma anche il trend di crescita della Uosd di chirurgia Epatobiliopancreatica e Trapianti dell’Ao di Cosenza che nel medesimo periodo ha fornito adeguate risposte alla domanda di salute proveniente dai cittadini calabresi affetti da patologie al fegato, tumorali e non, vie biliari e pancreas, ponendo un argine consistente alla emigrazione sanitaria per le medesime patologie Continua, così, nel segno tracciato dal prof. Antonio Petrassi, un’attività chirurgica di elevata complessità - è infine scritto - della quale il trapianto di rene, fortemente voluto dal chirurgo cosentino, al quale va riconosciuto il grande merito di essersi impegnato affinché il trapianto diventasse pratica, in Calabria e a Cosenza, rappresenta la punta di diamante».
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