Casa della salute di Chiaravalle, dopo anni di ritardi ora la scure del Decreto Calabria

Il bando di gara per la costruzione dell'edificio è stato bloccato. Il sindaco Domenico Donato tuona contro Regione e Asp di Catanzaro: « Il comune ha fatto tutto ciò che doveva. Non ci possiamo neanche permettere di perdere i soldi investiti»

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di Luana  Costa
26 maggio 2020
14:33
L’ex ospedale di Chiaravalle Centrale
L’ex ospedale di Chiaravalle Centrale

I servizi assistenziali sono ancora all'interno dell'ex ospedale di Chiaravalle Centrale, edificio dichiarato non a norma sotto il profilo della vulnerabilità sismica. Unica ragione per la quale si era, infine, deciso di costruire un nuovo edificio. La Casa della salute sarebbe dovuta sorgere poco distante, in un'area ceduta in concessione dall'amministrazione comunale all'Azienda Sanitaria provinciale di Catanzaro, ente competente nella gestione della progettazione e, infine, della pubblicazione del bando di gara. 

 


Ritardi ingiustificati 

«Noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile - spiega il sindaco di Chiaravalle Centrale, Domenico Donato - Abbiamo messo a disposizione l'area e qualunque cosa potesse essere utile all'Azienda sanitaria e alla Regione. Tutto ciò che è successo fino ad oggi è ingiustificato: solo ritardi!».

 

La falce del decreto Calabria

Un iter, quello di realizzazione della Casa della Salute, che si perde nel tempo e inciampato all'ultimo miglio nel decreto Calabria. Il provvedimento voluto dal Governo pone limiti rigorosi alle procedure di gara: le aziende sanitarie e ospedaliere regionali non possono bandirne sopra una determinata soglia. «Da due anni - incalza il sindaco - non si riesce a completare una convenzione per individuare chi per noi dovrà bandire questa gara. È questa la cosa scandalosa. La Regione Calabria aveva stretto una prima convenzione con la Soresa, società campana che però non poteva supportare le procedure di gara per l'edilizia e i lavori pubblici ma solo beni e servizi. Oggi si parla di una nuova società Invitalia. Ma non possiamo più aspettare, non possiamo permetterci di perdere 8 milioni di finanziamenti».

 

I soldi spesi dall'Asp

Nel frattempo, infatti, l'Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro ha speso tempo e denaro per la stesura di progettazioni, piani di verifica per la vulnerabilità sismica e carotaggi; del tutto inutili senza la possibilità di pubblicare il bando di gara. «Non possiamo nemmeno permetterci di perdere tutti i soldi che già sono stati investiti - prosegue ancora Donato -. Non ci dimentichiamo che è stata realizzata un'indagine sull'ex ospedale, progetti definitivi ed esecutivi. L'azienda sanitaria provinciale ha già impegnato centinaia di migliaia di euro che è anche giusto debba recuperare. Importante è adesso e fin da subito avviare l'ultimo passaggio: l'aggiudicazione della gara per individuare chi dovrà costruire la Casa della salute a Chiaravalle".

Giornalista
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