La sanità (non) è in vendita, il nefrologo Remuzzi presenta il suo libro
VIDEO | Il componente del Consiglio superiore a Catanzaro: «Bisogna separare la politica dalla gestione»
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L’Associazione nazionale emodializzati (Aned) ha organizzato a Catanzaro, un incontro per presentare il libro “La sanità (non) è in vendita” del prof Giuseppe Remuzzi, attualmente direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche "Mario Negri" di Bergamo e componente del Consiglio superiore della sanità.
Remuzzi ha spiegato che il Sistema sanitario nazionale potrebbe dare risposte ai bisogni di tutti i pazienti, sia al nord che al sud, se si evitassero quegli sprechi determinati anche dalle prestazioni inappropriate effettuate sotto le pressioni di assicurazioni e strutture private che rispondono solo ad interessi di natura economica.
«Con il titolo “La salute (non) è in vendita”, con il “non” fra parentesi – ha spiegato Remuzzi – viene fuori la filosofia del libro, ovvero che, purtroppo, più andiamo avanti e più, invece, la sanità è sempre di più in vendita, nonostante avessimo un meraviglioso servizio sanitario nazionale».
La corruzione fuori dagli ospedali
In merito a quella che è la grave situazione della sanità in Calabria, con ospedali da incubo ed infiltrazioni mafiose, il prof. Remuzzi ha puntato il dito contro le ingerenze della politica: «Bisogna separare la politica dalla gestione – ha detto Remuzzi - poiché chi gestisce gli ospedali deve essere una persona competente. Essere nominato da un politico, per appartenere ad un partito o ad una corrente politica, vuol dire poi scegliere altri dirigenti e primari con lo stesso criterio. La politica deve dare certamente delle indicazioni, ma poi la scelta deve essere fatta tra persone competenti, possibilmente scelte da un elenco nazionale».
«Inoltre – ha concluso - bisogna fare in modo che la corruzione stia almeno fuori dagli ospedali perché parliamo della nostra salute e della salute della gente e tutti devono mettere il massimo impegno e la massima professionalità».
Fare prevenzione per uscire dal “limbo” della dialisi
Durante l’incontro si è parlato anche dell’importanza di investire in prevenzione per ridurre le malattie croniche e liberare risorse per migliorare i livelli di assistenza.
«Noi miriamo ad un mondo senza dialisi – ha spiegato Pasquale Scarmozzino, coordinatore nazionale dell’Aned – e grazie alla presenza del prof. Remuzzi, possiamo avere degli spunti interessanti per creare un sistema che, prima di tutto, deve prevenire le malattie».
I numeri dei dializzati in Calabria
«Sono 1500 i dializzati in Calabria – ha detto ancora Scarmozzino - di cui appena 100 in lista d’attesa per il trapianto. Negli ultimi 20 anni, i dializzati trapiantati sono stati 700, ma il saldo è sempre negativo perché sono sempre di più i pazienti che iniziano la dialisi, rispetto a chi esce finalmente dal limbo della dialisi».
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