Cetraro, il miracolo della vita nonostante la chiusura del punto nascita

Durante la notte una donna ha dato alla luce un bimbo nella sala che lo scorso 17 luglio aveva visto partorire anche Santina Adamo

di Francesca  Lagatta
10 agosto 2019
16:12
Un neonato - Repertorio
Un neonato - Repertorio

Ogni nuova vita è un miracolo che si ripete quotidianamente. E per fortuna non tiene conto di niente. Come un fiore che sboccia dall'asfalto o nel terreno arido di un deserto. Così è successo stanotte, all'ospedale di Cetraro. Nonostante tutto. Nonostante la chiusura temporanea del punto nascita e un clima tesissimo. Il presidio sanitario lo scorso 17 luglio è finito nella bufera perché diventato teatro di una tragedia immane legata a un parto. Una mamma, Santina Adamo, che muore per aver dato alla luce il suo secondo figlio. Una contraddizione, un avvenimento innaturale e inaccettabile, che ha scosso non solo la Calabria ma una nazione intera. Di lì sono seguiti controlli e ispezioni e i funzionari pubblici hanno stabilito che il punto nascita, per il momento, deve rimanere chiuso affinché si possano risolvere criticità riscontrate, in parte causa del tragico episodio. Si lascia uno spiraglio con il mantenimento del reparto di Ginecologia, però qui, a Cetraro, i bambini al momento non posso più nascere. Ma il pargolo che stanotte era in grembo alla sua mamma, giunta in preda alle doglie all'ospedale, tutte queste cose non le sapeva e in barba a ogni disposizione è venuto alla luce alle 3:46. Proprio in quella stessa sala parto che 24 giorni prima è balzata agli onori della cronaca nera. È un bel maschietto, pesa 2,870 kg di amore e ancora non sa di essere nato nella regione più bella e martoriata d'Italia. 

La vicenda

Intorno all’1:05 di questa notte la paziente al nono mese di gravidanza si reca in ospedale in preda alle doglie e i medici, 3 minuti più tardi, allertano il 118 per il trasferimento in ambulanza all'ospedale di Cosenza, che ha un punto nascita funzionante. Ma il parto sembra imminente e la paziente rifiuta il trasferimento. Si attivano quindi tutte le procedure previste e due ostetriche reperibili piombano in reparto. Alle 2:30 si verifica la rottura delle acque e un'ora e 16 minuti più tardi la donna partorisce spontaneamente. Va tutto bene, mamma e bimbo stanno benissimo.


Mamma e bimbo separati?

Sarebbe ora di festeggiare, ma subito dopo il parto ci si trova innanzi al paradosso tutto calabrese. Il punto nascita è ufficialmente chiuso, quindi la paziente dovrebbe essere trasferita in un nosocomio autorizzato a trattare la degenza post partum. Il piccolo, invece può rimanere. Sono rimasti insieme o sono stati separati?

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