Coronavirus, l’infettivologo: «Ridurre la quarantena a 7 giorni per non bloccare il Paese»

Secondo il direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, la maggior parte delle persone manifesta sintomi in 4-5 giorni. È utile dunque ripensare la durata dell'isolamento 

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di Redazione
8 settembre 2020
15:14

«È ragionevole pensare a un cambiamento del periodo di quarantena» con una riduzione da 14 a 7 giorni, in mancanza di sintomi, «per non bloccare un Paese intero». Lo ha detto all'Ansa il direttore della Clinica Malattie Infettive dell'Ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti.

 


La questione nasce alla luce della decisione di alcuni Paesi europei di valutare l'abbassamento del numero di giorni di quarantena. In particolare, la Francia si avvia a ridurre la durata della quarantena da 14 a 7 giorni. Il consiglio scientifico si è detto favorevole alla modifica del protocollo, come ha riferito il ministro della Sanità, Olivier Veran. Una decisione che verrà formalizzata venerdì nel corso del consiglio di Difesa.

 

«La maggioranza delle persone manifesta sintomi in 4-5 giorni», dice ancora l'infettivologo Bassetti, sottolineando che oggi «moltissimi rischiano di finire in quarantena per 14 giorni quando non serve». E ha aggiunto: «Se la Francia abbassa a 7 giorni e a Ventimiglia restano 14 giorni non ha senso». Ripensare i giorni di quarantena, ha detto ancora Bassetti, «fa parte degli atteggiamenti di convivenza con il virus».

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