Coronavirus, a Belvedere al via lo screening collettivo: esiti in 15 minuti

Effettuati in piazza i primi test che consistono nell'esaminare una goccia di sangue. La diagnosi arriva in un quarto d'ora e viene comunicata ai pazienti dal proprio medico di famiglia

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di Francesca  Lagatta
4 aprile 2020
16:34

File di auto ordinate e organizzazione maniacale. È cominciata così la prima giornata di screening collettivo a Belvedere Marittimo, tra le prime città in Italia e in Calabria ad acquistare i kit dei test rapidi per la diagnosi del Covid 19. Si tratta di un esame del sangue che attraverso i valori alterati di alcune proteine mette in guardia i potenziali contagiati e li spinge a sottoporsi al test del tampone, al momento ritenuto l'unico strumento ritenuto veramente efficace per l'individuazione del virus. Nonostante ciò, il kit può risultare utile nella prevenzione della diffusione della pandemia e per questo il sindaco Vincenzo Cascini, professione medico, pur comprendendo i limiti del test ha deciso di acquistarli per i suoi cittadini.

Come funziona il test rapido

Nei giorni precedenti, ogni nucleo famigliare belvederese ha prenotato l'esame, indicando, tra i suoi componenti, la persona potenzialmente più esposta al contagio. Questa ha dovuto presentarsi questa mattina in piazza Generale Dalla Chiesa e, senza mai scendere dall'auto, è stata sottoposta al test in modo gratuito. Il costo, infatti, è a carico dell'ente. Gli operatori sanitari presenti sul posto hanno poi effettuato una puntura su un dito, provocando la fuoriuscita di una minuscola goccia di sangue, successivamente prelevata con un tubicino e trasferita su un dispositivo grande pochi centimetri. Qui, la sostanza ematica ha generato una reazione che, nel giro di 15 minuti, è in grado di suggerire l'alterazione dei valori di alcune proteine, indicativa della presenza del nuovo coronavirus. Quando il risultato propende per la positività, l'esame viene ripetuto ed esteso a tutti i componenti della famiglia.


 

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Il sindaco: «Mi chiamano da tutta Italia»

L'iniziativa del sindaco Cascini ha riscosso un enorme successo. Oltre all'approvazione dei suoi cittadini, la scelta di affidarsi al test rapido in tempi non sospetti (la richiesta risale a più di un mese fa) ha fatto il giro del web e in men che non si dica, decine di amministratori da ogni parte d'Italia hanno voluto congratularsi con lui e chiedergli consigli. «Non solo - ci dice Cascini - anche molti medici e direttori di cliniche private mi hanno chiamato perché vogliono usarli sui loro pazienti». Addirittura sarebbero arrivate telefonate da Napoli, Roma e Milano. «Sono orgoglioso di quello che sto facendo, sono prima di tutto un medico, ho fatto un giuramento, per me la salute dei miei cittadini viene prima di ogni cosa». Anche prima delle polemiche, dal momento che in queste settimane si è discusso molto a proposito della validità scientifica del test, ma ciò non è bastato a fargli cambiare idea. «Prima di fare questo passo - ha detto il sindaco - ho effettuato diversi studi di medicina internazionale. In questo momento ogni gesto, ogni azione nella lotta al coronavirus, può servire a portarci fuori dal tunnel».

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