Coronavirus, la Regione al ministero: «Calabria pronta, per l’emergenza scelto il Pugliese»

VIDEO | È polemica tra il Dipartimento salute e il dicastero della Sanità dopo la circolare che bollava la regione come «non dotata di struttura specifica» per gestire l’emergenza

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di Elisa Barresi
1 febbraio 2020
12:38

La Calabria non ci sta e dopo l’infelice circolare del Ministero sulla gestione del coronavirus, arrivata in Regione come un fulmine a ciel sereno, il direttore generale del Dipartimento Tutela della Salute, Antonio Belcastro, reagisce rispedendo al mittente la missiva.

 


«Siamo stati i primi, con il caso di Vibo, a gestire l’emergenza dimostrando di saperlo fare – ha chiarito Belcastro -. Sorprende e mortifica quanto scritto in quella circolare perché abbiamo avuto proprio dal Ministero un riscontro positivo. Ci hanno chiesto di individuare una struttura unica per la gestione dell’emergenza e lo abbiamo fatto ma, a quanto pare, per un difetto di comunicazione al Ministero la stessa non è pervenuta. Proprio per questo oggi abbiamo provveduto a rimodulare tramite pec l’individuazione dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, che sarà operativo 24 ore su 24 per gestire le emergenze e le chiamate del 1500. In regione ci sono 5 reparti di malattie infettive ma il ministero ci ha chiesto un solo punto di riferimento e lo abbiamo segnalato. Le strutture idonee ci sono a Catanzaro, Cosenza e Reggio».

 

Adesso si attende la rettifica o una nuova circolare da parte del Ministero che restituisca dignità all’operato dei tanti medici e operatori sanitari che in questi giorni stanno affrontando l’emergenza in prima linea. Intanto Belcastro conferma che «sono state attivate tutte le aziende sanitarie e ospedaliere, abbiamo allertato l’Ordine dei medici, e predisposto un’attività capillare partendo dalla procedura che abbiamo concordato con il Ministero applicando il protocollo previsto». 

 

Per ora la circolare è scomparsa dal sito del Ministero della Salute che, considerata l’evidente pecca di comunicazione, starà provvedendo a recuperare lo scivolone che ha destato non poca preoccupazione tra i calabresi che, di colpo, si sono visti costretti a credere contemporaneamente al fatto che “non c’è allarme” e ad una “Calabria non in grado di gestire l’emergenza”.

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