Coronavirus, a Tortora primo caso: è un'infermiera della clinica Tricarico

Anche il compagno della donna lavora in una struttura sanitaria della zona ma il responsabile ha già fatto sapere che al momento non c'è motivo di ritenere che tra i suoi dipendenti ci siano contagiati

di Francesca  Lagatta
30 marzo 2020
20:37
Il pronto soccorso della clinica Tricarico
Il pronto soccorso della clinica Tricarico

Primo caso di coronavirus a Tortora. Si tratta di una residente che lavora come un'infermiera nella clinica privata di Belvedere Marittimo, l'istituto Ninetta Rosano Tirrenia Hospital Srl, meglio nota come la clinica Tricarico. La donna ieri mattina si era recata a lavoro e dopo poco aveva cominciato ad avvertire alcuni disturbi. Immediatamente era entrata nella tenda del pre triage che staziona nel piazzale della struttura ed era stata sottoposta al test rapido, lo strumento che promette di rilevare la presenza del Covid 19 con una goccia di sangue. L'esito aveva fatto propendere per un maggiore approfondimento e quindi la donna è stata successivamente sottoposta all'esame del tampone, che ha dato esito positivo.

L'annuncio della clinica

A renderlo noto è stata la stessa clinica, diretta dall'imprenditore Giorgio Crispino, che con un breve comunicato ha fatto sapere di aver già attivato tutte le procedure necessarie per la tutela del personale e dei pazienti. Già nella giornata di domenica, la direzione aveva deciso di mandare gli oltre 200 dipendenti in cassa integrazione per ridurre i rischi legati all'emergenza coronavirus el che tale misura sarebbe servita a coprire «il personale con criteri rotativi tali da garantire la continuità del servizio offerto dai degenti».


 

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Preoccupazione per un'altra struttura sanitaria 

Già nella giornata di ieri il sospetto nuovo caso di coronavirus, poi confermato, aveva suscitato preoccupazione tra i dipendenti e i pazienti della clinica e così era trapelato che il compagno dell'infermiera lavora in un'altra struttura sanitaria del posto, generando ulteriori timori. Le polemiche hanno costretto il responsabile a intervenire pubblicamente per chiarire che al momento nessuno dei suoi dipendenti risulta essere positivo al Covid 19 e che nessun altro, al momento, correrebbe dei pericoli: «È dal 21 febbraio scorso che la nostra struttura ha adottato tutti i protocolli di prevenzione».

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