Cosenza, alunni disabili senza assistenza: il grido d'allarme dei genitori

VIDEO | Parla Francesca Castrovillari, mamma di una delle bimbe di Cosenza private delle figure specialistiche: «I nostri figli vittime della burocrazia»

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di Salvatore Bruno
18 gennaio 2020
21:14

La dirigente del Settore educazione di Palazzo dei Bruzi, Alessia Loise, ha dato forfait. La Commissione consiliare Controllo e garanzia, presieduta da Giovanni Cipparrone, è stata allora aggiornata a data da destinarsi. All’ordine del giorno la mancata attuazione, da parte degli istituti comprensivi di Cosenza, dei servizi di assistenza specialistica destinati agli alunni disabili.

Servizi confermati a settembre

La vicenda è ormai nota e denunciata dal nostro network già nel mese di dicembre. Il Comune nel mese di settembre, in concomitanza con l’inizio delle lezioni, ha dato il via libera a tre soggetti, il Movimento difesa disabili, l’Ente nazionale sordi e l’Adiss, chiedendo loro di procedere all’avvio del servizio, alle medesime condizioni del precedente anno scolastico, nelle more del reperimento delle risorse necessarie a coprire i costi e dell'assunzione dei conseguenti impegni di spesa. A novembre, causa dissesto, si registra un avvicendamento alla guida del comparto: Mario Campanella decade poiché esterno alla Pubblica amministrazione e gli subentra Alessia Loise.


Lo scaricabarile istituzionale

La nuova dirigente prende atto del decreto con il quale la Regione Calabria ripartisce i fondi tra le diverse scuole, sulla base del numero degli alunni disabili e delle loro patologie, ed invita i dirigenti ad avviare le procedure di reclutamento del personale necessario affinché dal 7 gennaio, possano proseguire le prestazioni.

E tuttavia il comprensivo di Via Roma-Spirito Santo, con il 2020, è l'unico a garantire la continuità del servizio. Gli altri dirigenti, un po’ per inerzia, un po’ perché temono di non ricevere da Palazzo dei Bruzi, a causa del dissesto, le somme in procinto di essere liquidate dalla Regione e necessarie a pagare gli esperti, non hanno compiuto alcun atto in tal senso.

L’incognita degli importi

C’è anche un altro problema: per il periodo settembre-dicembre 2019 gli operatori specialistici hanno lavorato in virtù della lettera di intenti trasmessa dal Comune di Cosenza all’inizio dell’anno scolastico, ma non sono stati pagati, né l’amministrazione ha impegnato le somme necessarie. Non è chiaro quindi, se dagli importi decretati dalla Regione, debbano essere decurtate le risorse dovute per questo trimestre.

Le inefficienze ricadono sui bambini

Le inefficienze ricadono comunque sui bambini, privati di una figura per loro vitale nell’apprendimento scolastico. Molti sono seguiti dagli stessi assistenti già da diversi anni e con loro hanno instaurato un rapporto speciale.

I genitori sbattono contro un muro di gomma, come Francesca Castrovillari, mamma della piccola Maria, di nove anni, rimasta senza questo prezioso supporto. «I nostri figli vittime della burocrazia - dice -. Viene limitata la loro possibilità di apprendimento, violando un diritto costituzionalmente garantito». Abbiamo raccolto la sua testimonianza 

Giornalista
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