L’emergenza

Covid Calabria, Occhiuto presiede l’Unità di crisi: «Ci prepariamo a ogni scenario, anche il più cupo»

Il governatore al termine della riunione con i commissari delle aziende sanitarie e ospedaliere: «Valutiamo l'attivazione di 70 nuovi posti letto ma anche cure domiciliari»

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di Luana  Costa
7 gennaio 2022
18:00

«Nelle prossime settimane c'è da prepararsi ad ogni scenario, anche emergenziale». Così il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, al termine dell'unità di crisi convocata questo pomeriggio alla Cittadella alla presenza dei commissari straordinari delle aziende sanitarie e ospedaliere calabresi. La riunione era stata convocata per monitorare l'occupazione dei posti letto negli ospedali.

La pressione sugli ospedali

«Per fortuna, grazie alle vaccinazioni e al senso di responsabilità dei calabresi stiamo arginando un problema che avrebbe potuto generare la zona rossa. Ma c'è la rete ospedaliera che è sotto pressione soprattutto per i ricoveri in area medica. Abbiamo pensato ad incrementarne ancora il numero. L'implementazione è in parte già avvenuta perchè quando mi sono insediato ce ne erano 940. Probabilmente nei prossimi giorni se ne attiveranno altri 70, ci stiamo ancora ragionando. Si sta ipotizzando di utilizzare come Covid hospital i presidi sanitari di Rogliano, Cariati e Tropea, e di attivare in tempi strettissimi e grazie al personale messo a disposizione dalle Asp Villa Bianca, a Catanzaro».


Cure a casa

«Poi stiamo valutando anche le possibilità offerte dalla telemedicina per curare a casa molti pazienti che potrebbero essere assistiti a domicilio e che spesso sono ricoverati nei nostri ospedali senza averne davvero necessità. Lo faremo grazie alla collaborazione del dottor Miozzo in modo da decongestionare la pressione sulla rete ospedaliera: un progetto che la Regione Calabria sta portando avanti in sinergia con l’Ospedale Gemelli di Roma.

Tutto questo lo stiamo facendo mentre tentiamo di riorganizzare il sistema sanitario, aprire gli ospedali, costruire le case di comunità e rendere più efficiente il dipartimento Tutela della Salute. Stiamo riparando questa nave edlla sanità che era una nave in mare aperto alla deriva, senza rotta mentre siamo nella tempesta. Ma sono convinto che con qualche sforzo in più ci riusciremo».

 

Giornalista
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