Emergenza pandemia

Covid, dall’Aifa ok alla terza dose di vaccino: priorità alle categorie fragili

La Commissione tecnico scientifica dell'Agenzia italiana del farmaco ha sottolineato che «la priorità rimane il raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati»

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di Redazione
9 settembre 2021
21:14

L'Aifa dice sì alla terza dose di vaccino. Si partirà dai «più fragili, quelli che dopo due dosi non hanno una risposta sufficiente» ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza annunciando che «nelle prossime ore ci sarà una circolare del capo Dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, che indicherà esattamente quali sono queste categorie».

Terza dose: la posizione dell’Aifa

La Commissione tecnico scientifica (Cts) dell'Aifa ha espresso il proprio parere sulla somministrazione di «dosi aggiuntive di vaccino contro il Covid-19 e ha ritenuto appropriato, in attesa dell’autorizzazione di Ema, rendere disponibili i vaccini Comirnaty (Pfizer) e Spikevax (Moderna)». Lo sottolinea una nota dell'Agenzia italiana del farmaco. La Cts, rispondendo ai quesiti posti dal ministero della Salute ha osservato «che la priorità della campagna vaccinale rimane il raggiungimento di un’elevata copertura vaccinale con il completamento dei cicli attualmente autorizzati per ridurre la circolazione del virus e lo sviluppo di varianti e prevenire efficacemente l’insorgenza di patologia grave e di decessi».


Le categorie fragili

La Cts ha stabilito che la dose addizionale di vaccino Covid sarà somministrata «almeno 28 giorni dall’ultima somministrazione, a completamento del ciclo vaccinale nei soggetti adulti e adolescenti di età superiore ai 12 anni (vaccino Comirnaty) o sopra i 18 anni (vaccino Spikevax) in condizione di immunosoppressione clinicamente rilevante. Rientrano nella suddetta categoria i trapiantati di organo solido e i soggetti che presentino, sulla base della valutazione clinica, un livello di immunocompromissione assimilabile».

Mentre come dose 'booster' «al fine di mantenere una efficace risposta immune al vaccino dopo il completamento del ciclo vaccinale» sarà somministrata «dopo almeno 6 mesi dall’ultima somministrazione, nei grandi anziani (over 80 anni) e nei soggetti ricoverati nelle Rsa - prosegue la nota - Tale opzione può essere resa disponibile anche agli operatori sanitari, a seconda del livello di esposizione all’infezione, del rischio individuale di sviluppare forme gravi di Covid-19 e in accordo alla strategia generale della campagna vaccinale».

I vaccini usati per la terza dose

«Come dose aggiuntiva dovrebbe essere somministrato uno dei due vaccini a m-Rna autorizzati in Italia (Comirnaty e Spikevax). Qualora fosse stata eseguita una prima vaccinazione con vaccino adenovirale o nel caso in cui non fosse disponibile il medesimo vaccino a m-Rna utilizzato per le prime due dosi, si potrà ricorrere alla somministrazione di una dose aggiuntiva 'eterologa' con il tipo diverso di vaccino a m-Rna».

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