L'Opi Cosenza si schiera contro la violenza agli operatori sanitari

Il presidente Fausto Sposato parla anche della carenza d'organico: «Nel 2019 ci saranno oltre 700 pensionamenti»

 

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di Stefania Belvedere
14 marzo 2019
10:35
Sanità
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Il nuovo corso degli infermieri cosentini, appartenenti all’ordine Opi e rappresentati da Fausto Sposato, riparte dall’assemblea annuale. Due i principali obiettivi proposti da presidente e direttivo. Il primo riguarda il contrasto alla violenza rivolta su tutti gli operatori sanitari. Ogni giorno, in ogni presidio pubblico e privato, campeggiano manifesti eloquenti e di vicinanza assoluta verso i colleghi che subiscono aggressioni da pazienti e familiari, quasi «fosse colpa degli operatori e non, invece, di chi dovrebbe organizzare e gestire con altri metodi le strutture sanitarie e gli ospedali».

 


Altro punto riguarda invece la carenza, ormai cronica, di personale. Sposato, nella sua relazione, cita numeri oggettivi: «Con quota 100, secondo i dati ufficiali della federazione nazionale di cui faccio parte, 736 nel 2019 andranno in pensione. Altri 1451 con la possibile riduzione dell’indennità del 30%. Parliamo quindi di oltre 2000 operatori, considerato che almeno altre 4000 presenze, immediatamente, servirebbero per le esigenze e le richieste. È evidente, anche scontato, come il nostro Ordine sia a favore di tutte le assunzioni, ma attenzione: si evitino guerre tra poveri. Tutti pari dignità, dai precari a chi è nelle graduatorie ferme, senza continuare a giocare subdolamente sul futuro di chi studia e si impegna per una professione pregnante come la nostra».

 

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