Coronavirus, Guccione (Pd): «Ritardi in Calabria. Servono misure urgenti»

Il consigliere regionale dem: «Si attivi una task force per unire il meglio che abbiamo sul piano medico e tecnico, utilizzando tutte le risorse necessarie»

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di Redazione
9 marzo 2020
16:20
Il consigliere regionale Carlo Guccione
Il consigliere regionale Carlo Guccione

«C’è il rischio che la Calabria non sia all’altezza della risposta che altre regioni stanno mettendo in campo per affrontare l’emergenza Coronavirus». Lo sostiene il consigliere regionale del Pd Carlo Guccione.

«Ritardi nell'affrontare l'emergenza»

«Anche in questa fase emergenziale – esordisce Guccione -  la Calabria rischia di essere il luogo dei paradossi. Non è possibile che il commissario dell’azienda ospedaliera di Cosenza sia riuscita a scendere in Calabria pur provenendo da una zona rossa, con il conseguente rischio per la sanità pubblica: queste cose potrebbero far saltare le regole che il governo nazionale e quello regionale hanno messo in campo per prevenire il diffondersi del Coronavirus. Ritegno che in Calabria ci siano stati grandi ritardi nell’affrontare questa emergenza.

Ci saremmo aspettati – prosegue il consigliere regionale del Pd - che il piano operativo che oggi pomeriggio sarà illustrato alle aziende sanitarie fosse stato adottato già qualche settimana fa: ora mi auguro che non sia un piano generico sulle cose da fare ma sia un piano corredato da un crono-programma preciso che in pochi giorni possa aumentare i posti nelle terapie intensive, nei reparti di virologia e potenziare l’intero sistema sanitario calabrese. Come sappiamo, nella sola provincia di Cosenza mancano 350 posti letto rispetto a quelli che dovrebbero essere attivati». 


«Serve una task force»

Per Guccione «È necessario quindi utilizzare tutte le energie e soprattutto è necessario attivare una task force che metta insieme il meglio che abbiamo sul piano medico e tecnico, utilizzando tutte le risorse necessarie. Ad esempio, all’Asp di Cosenza c’è un’esperienza positiva, l’Unità semplice che sottopone 97 pazienti a tracheotomia domiciliare ventilata meccanicamente: è un esperienza che potrebbe essere da impulso ad affrontare con efficacia l’emergenza. Le parole del presidente della Regione Santelli, secondo cui la Calabria da sola non è un grado di fronteggiare la situazione, destano preoccupazione: quindi – prosegue il consigliere regionale del Pd – è arrivato il momento dell’operatività, dopo che si sono perse almeno due settimane prima di allestire misure adeguate».

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In più «Bisogna potenziare le terapie intensive, che in Calabria sono piene per i pazienti ordinari: in questo senso presso l’ospedale di Castrovillari c’è la possibilità di attivare in una settimana 24 posti tra terapia intensiva generale, semiterapia respiratoria e terapia respiratoria, aumentando il personale attraverso assunzioni immediate e acquistando le strumentazioni necessarie attraverso la protezione civile.  Infine – conclude Guccione – è necessario che la Regioni attivi un tavolo istituzionale per vedere come affrontare la crisi in tutti i settori, a partire da turismo, attività produttive e agricoltura».

 

 

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